Il titolo del post, messo giù così, suona un po' borioso ne convengo.
Ma ci son delle giustificazioni:
1. E' da circa un quarto d'ora la sirena dell'allarme del palazzo di fronte strilla a ripetizione e la mia creatività titolesca (già lo sapete che non sono mai stato un granché in fatto di titoli. I miei migliori non li ho pensati io...) si è inceppata.
2. Gira gira, proprio di queste due cosucce vi devo parlare. Dunque...
Ma andiamo con ordine:
TERRA DI NESSUNO
Proprio ieri ho concluso il mio nuovo romanzo, TERRA DI NESSUNO. So di avervene già parlato a spizzichi e bocconi durante tutta la lavorazione, ma adesso che le bocce sono ferme un breve riassunto tematico è d'uopo (per chi non c'era o, semplicemente, si è perso dei pezzi per strada - a me capita di continuo -).
Questo libro è senza dubbio il romanzo più ambizioso e più politico che abbia mai scritto. E' un ideale seguito di UNITED WE STAND, la graphic novel uscita l'anno scorso per Marsilio.
TERRA DI NESSUNO nasce proprio dall'incontro tra due sollecitazioni collaterali ad UWS:
A) l'esigenza di raccontare la guerra civile (semplicemente accennata nel fumetto. Uno dei commenti più ricorrenti dei lettori una volta ultimato il volume era: ok, c'è l'apocalisse in Italia, ma perché non me la mostri? Abbi pazienza, rispondevo io. L'apocalisse richiede spazio, c'è bisogno di un intero romanzo...) che insanguinerà il Bel Paese dal 2013 al 2023 (avete capito bene. Iniziate a oliare i fucili ed ammonticchiare tonno in scatola e gasolio...)
B) la voglia di farlo seguendo il solco tracciato da uno dei romanzieri più geniali degli ultimi quindici anni, Max Brooks (se non avete letto il suo World War Z, gente, correte a procurarvelo!)
Il risultato è una cronaca orale dell'apocalisse tricolore, una serie di testimonianze resistenti raccolte da un cronista (con un nome famigliare) che, a guerra finita (nel 2023, appunto) ripercorre lo Stivale a caccia di storie.
La stesura di TERRA DI NESSUNO è iniziata lo scorso luglio. Alcuni mesi prima avevo scritto un omonimo racconto per l'antologia VOI NON CI SARETE: quel racconto ha costituito il nucleo orginario del libro. Non smetterò mai di ringraziare il mio amico Ale Bertante (curatore per AGENZIA X dell'antologia) che me lo commissionò e, in qualche modo, accese la miccia.
Se volete leggere un'anticipazione di TERRA DI NESSUNO, procuratevi la raccolta. Se però al momento siete troppo pigri o squattrinati, non preoccupatevi: c'è un altro modo di avere un assaggio del nuovo romanzo.
Venerdì scorso, presso l'ARCI XXV APRILE di Novara, io e Bertante, introdotti da Luca Giudici, abbiamo discusso di apocalisse e futuro. Al termine della serata ho letto in anteprima un breve brano del nuovo romanzo. L'ottimo Dusko Djordjevic si è preso la briga di registrare il tuttoi interventi (grazie Dusko!) e metterlo online.
Se la curiosità riguardo a TERRA DI NESSUNO vi consuma, cliccate qui. E saprete, finalmente, come hanno fatto gli eroi lucani a respingere Ultor.
Ora voi vi chiederete: e quando esce questo benedetto romanzo?
Boh!
Davvero non ne ho idea. L'ho finito domenica.
TERRA DI NESSUNO è appena nato, non ha nemmeno un editore.
Oggi l'ho consegnato al mio agente che si occuperà di trovargli una "casa".
Prometto di tenervi informati sul futuro di questo neonato a cui tengo molto.
Quando avrà una collocazione editoriale, sarete i primi a saperlo.
Mi piacerebbe che uscisse nel 2011 dal momento che proprio l'anno venturo, lo sapete, ricorre il centocinquantenario dell'unità nazionale. E TERRA DI NESSUNO è esattamente una lunga e articolata riflessione sul concetto di italianità, oltre che di unità.
AMERICA! AMERICAAAA!
Da qualche giorno è ufficiale: a novembre, per l'esattezza dall'8 al 20 novembre, attraverserò l'oceano per approdare, per la prima volta in vita mia, nella patria delle stelle e delle strisce.
Il motivo di questa trasvolata oceanica è piuttosto gustoso: io e il mio sodale Jadel Andreetto (orgoglioso membro del collettivo KAI ZEN) terremo una serie di conferenze sulla narrativa italiana contemporanea in alcune prestigiose università americane e canadesi.
Nel dettaglio:
il 9 novembre saremo a New York, ospiti della City University of New York, presso il Graduate Center, sulla 5th Avenue.
il 13 novembre saremo a Boston, al Wellesley College
il 18 novembre voleremo a Toronto, alla University of Toronto.
Approfitto fin d'ora per ringraziare David Ward e Luca Somigli, i professori che ci hanno invitato e che si occuperanno dell'organizzazione delle conferenze.
E' davvero un onore immenso e, che ve lo dico a fare, non vedo l'ora di partire.
Anche in questo caso vi terrò informati sui dettagli non appena mi saranno comunicati. Così, se per caso vi trovaste da quelle parti e vi andasse di sentirmi sproloquiare, saprete dove venirmi a pizzicare.
Per ora è davvero tutto.
Ci si risente presto!
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4 commenti:
America, si, ma non ci vieni a trovare qui in California? Come diceva Jim Morrison, The West is the Best!
@Paolo:
bisognerà organizzare un'altra trasferta verso ovest! Ho degli amici a LA, tra l'altro.
Terra di nessuno... SBAV... E rotelle che girano. Vorticosamente girano... Ti preparo un "piano d'azione" e poi te lo giro. Se ti garba lo proponi alla futura "casa" del bambins... sennò io mi sono fatto un po' di lavoro che inserirò in portfolio, per la gloria e per la Causa.
@Nyk: GRANDE NYK!
ASPETTO CON TREPIDAZIONE IL TUO "PIANO D'AZIONE"!!!
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