DA DOVE VENGO IO - CENT'ANNI vol.1

lunedì 30 giugno 2008

Matrimoni live in Orbetello: microcronaca di una tre giorni festosa e massacrante

Appena tornato dalla Toscana, con un bel po’ di chilometri sulle spalle e addosso ancora i segni (leggera insolazione, tanta stanchezza e molta felicità) di una trasferta strepitosa.

Sveglia assolutamente folle alle 5.30 di sabato. Colpa del caldo più che della tabella di marcia. Mia moglie ancora in forse sul da farsi (Vengo? Non vengo? Se proprio non riesco a liberarmi dagli impegni, ti raggiungo in treno), valigie già pronte e una gran voglia di partire.

Alle sei e un quarto sono già in macchina, sprovvisto di consorte, ma una gran voglia di mare.

Si viaggia bene fin dopo Genova, quando i crampi della fame mi dicono che è ora di fare colazione (ero partito digiuno, proprio non ce la faccio a ingurgitare alcunché prima delle sette del mattino). Sosta al primo autogrill in Versilia: Camogli, caffè (abbinamento hard-core, me ne rendo conto…), pipì, Marlboro e si riparte, ché il mare è vicino ed è meglio spicciarsi.

Arrivo in via Mura di Ponente 9 (Orbetello, che te lo dico a fare?), alla sede della Effequ, poco prima di mezzogiorno.

Fernando Quatraro mi accoglie a braccia aperte, sua nipote Carmilla (nemmeno due anni, stella…) meno: prima sussurra all’orecchio del nonno “Dumbo”, indicandomi furibonda. Poi mi avvicino e inizia a piangere.

Colpa della barba che non c’è più (venerdì sera mi sono rasato modello “cul di bimbo”, dimostro dieci anni meno e dieci chili more), mi dico io. “Vai a sapere, le creature son così…”, controbatte il saggio Nonno Nando. Fatto sta che io e la piccola non recupereremo fino a sera.

Alle Granatine (storico bar orbetellano) ci aspetta Luca Bortolazzi, autore effequ (è suo Föhn, noir tutto d’un pezzo che si legge tutto d’un fiato). Il suo romanzo aprirà la triplice presentazione toscana (oltre a Matrimoni andrà in scena anche Strada India, un bel reportage di un viaggio di trent’anni fa in un paese folle e meraviglioso) e Fernando vuole mostrargli in anteprima il “luogo del delitto”. Si beve insieme qualcosa: Bortolazzi, astuto, ordina una cedrata. Io e il sapido Quatraro una bella birretta fresca, che inziamo a sudare da ogni poro già dopo il primo sorso. La temperatura è inclemente: il termometro segna +34.

Finita la birra si fa un salto al Circolo del Bridge e Nando spiega a Luca come si svolgerà la serata.

Io mi ambiento e intanto scambio accorati sms con la mia dolce metà (Guarda che arrivo. Prendo il treno alle due e mezza e alle nove son lì. E vai!).

Ora di pranzo, congediamo il collega noirista e voliamo a casa, dove Susanna (la splendida moglie di Fernando) ha già allestito un succulento banchetto. Mi stende con una doppia razione di pasta al pesce e una fetta di polpettone. Il tutto condito da un Primitivo del Salento che levati.

Il Primitivo fa 13 gradi, io son in piedi dalle 5.30: l’artimetica mi consiglia di coricarmi una mezz’ora.

Così faccio, perdendo la cognizione del tempo e risvegliandomi solo alle cinque del pomeriggio.

Mi rialzò a fatica dal giaciglio gentilmente offerto dalla famiglia Quatraro e mi rendo conto di un paio di verità assolute:

- Sulle Ferrovie dello Stato puoi sempre contare (mia moglie viaggia con un ritardo di trenta minuti. Me lo fa sapere, accorata, via cellulare)

- Ho bisogno urgente di una doccia.

Provvedo a rendermi vagamente presentabile, indosso dei bermuda e una polo a strisce che mi rendono molto simile a un clown kirghiso in vacanza alle Hawaii e corro da Fernando.

Ora arriva la parte peggiore: c’è da montare l’impianto audio per la sera. E il caldo non molla.

Arrivano anche Patrizia, la sorella di Fernando, e la sua amica di cui ho scordato il nome (sorry, l’unico neurone di casa Sarasso è assai provato dalle temperature tropicali) e poi a cannone Federico (il secondogenito made in Effequ) e l’ottimo Andrea De Murtas. Ora siamo in sei, il lavoro pare un pelo più leggero, ma ci si mette lo stesso una vita a portarlo a termine. All’alba delle sette siamo stremati, l’ambaradan è montato e noi abbiamo un gran bisogno di una birra. Ne ordiniamo sei (che sei siamo, del resto) e le trinchiamo a garganella.

Sette e mezza, un quarto alle otto. Il ritardo del treno di mia moglie peggiora di chilometro in chilometro.

Sarei dovuto andare a prenderla a Orbetello Scalo alle 21.00 (proprio l’ora d’inizio della presentazione), ma mi sa che arriverà ben oltre l’orario stabilito.

Da buon piemontese torno a casa, mi sciacquo, mi cambio (e continuo a sudare) e parto per tempo.

La stazione dista appena tre chilometri da dove alloggio, ma sono ossessionato dall’idea di arrivare tardi.

Morale: mi ritrovo solo come un tordo sul binario 3, a farmi divorare dai moscerini. La presentazione parte senza di me. Io attendo, fumo e leggo un bel 60 pagine di Pan di Francesco Dimitri (libro della Madonna, tra l’altro).

Finalmente Ella arriva. E via di corsa verso lo show.

Giungiamo a destinazione che Bortolazzi ha già parlato, Ivonne Boscaino (una delle autrici di Matrimoni che ha l’onere di presentare la raccolta, in teoria coadiuvata dal sottoscritto, in pratica sola soletta, visto che il sottoscritto è vittima delle terribili FFSS) ha quasi concluso ed è praticamente ora di Strada India.

Insomma, c’è poco da girarci attorno: ho perso la presentazione. Io mi rammarico e agguanto un bicchiere di rosso ghiacciato. L’ottimo pubblico toscano, invece di prendersela come sarebbe legittimo per la mia assenza, mi applaude dandomi il benvenuto. Gente meravigliosa.

Allora mi rammarico meno e approfitto del gustoso buffet. Altrettanto fa mia moglie, digiuna più o meno da Varazze, ossia dal primo pomeriggio (e son le dieci passate).

Strada India è introdotto da uno splendido booktrailer (tra un po’ sarà su Youtube e vi segnalerò il link, promesso).

La presentazione è frizzante, il pubblico caldo e strepitoso, ma il meglio viene quando si chiudono i microfoni e si molla il palco.

Incontro amici e lettori che non vedo da tempo, chiacchieriamo dei movimenti operai orbetellani dei Settanta, dell’India, delle canne, di Berlinguer e del web 2.0.

A un tratto la folla si fa silente, ché il microfono è di nuovo preso, e c’è qualcheduno che strimpella una chitarra. Due giri di do e Francesco (Quatraro, l’altro figlio di Fernando e Susanna) attacca LA LOCOMOTIVA di Guccini. Alla voce: l’eclettico, insuperabile, Fernando.

Il repertorio si fa incandescente, si alternano pezzi della tradizione napoletana a vecchi canti di lotta.

Si suona, si beve e si balla fino alle due di notte.

Ma anche quando i padroni del Circolo ci cacciano, la festa non s’assopisce.

Sul terrazzo di casa Quatraro le chitarre e le voci dicono la loro fin quasi all’alba. Quando tutti, stremati, decidiamo di coricarci.

Esausti e felici.

Il giorno dopo non può reggere il confronto con quello appena trascorso. Nonostante la gita al mare (e la conseguente insolazione che tormenterà la mia epidermide per i giorni a venire), la cena da Ovosodo e il gelato della Glacia. Si torna a casa presto, si vede la Spagna diventar campione d’Europa.

E si gioisce. Ché i tedeschi davvero non li tifa nessuno, e dopotutto Zapatero è un brav’uomo e i ragazzi indossano una maglia rosso fuoco.

Prima di coricarmi (presto) penso di assomigliare, ora che mi son tagliato la barba, un poco a Platini.

Credo che la farò ricrescere immediatamente.

L’indomani (ossia oggi) sveglia presto e subito in viaggio.

Nessun inghippo durante la strada (a parte una Rustichella gelata e costosissima nel medesimo autogrill dell’andata). Alle 16.30 siam di nuovo pronti per il caldo novarese.

E per tutta l’estate sogneremo il mare e la gente d’Orbetello.

venerdì 27 giugno 2008

Domani (sabato) vado a Orbetello. Torno lunedì (sera)

No, ve lo dico casomai mi cercaste e non mi trovaste...
La scusa è professionale: domani sera (sabato 28 giugno), alle 21, presso il Circolo del Bridge di Orbetello si presenta Matrimoni.
In realtà io e la mia dolce metà cogliamo l'occasione per due giorni marini, ospiti del sempre generoso Fernando (Quatraro, l'editore Effequ).
Gli unici due (e mezzo, va...) di tutta l'estate, mi sa.
Quando sarò a mollo nel Tirreno vi penserò intensamente, promesso.
Ci si sente al ritorno.

mercoledì 25 giugno 2008

Giorni di fuoco

Mentre scrivo, nel mio studio ci sono ventisette gradi. Col sessanta per cento di umidità.
Chi si lamentava del freddo polare di sette giorni fa sarà contento. Io, nel frattempo, mi squaglio e lo maledico.
Come al solito, un post che inizia con delle scuse. Scuse per la latitanza, su plurimi fronti.
E' un po' che non vi racconto come procede SETTANTA, che non vi ragguaglio su J.A.S.T. (qualcuno se ne ricorda ancora?) o su UWS. Di Ruby Soho ho taciuto, ma so che molti di voi sono assidui frequentori del blog. E per questo vi ringrazio.
Dunque, tanto per darvi un'idea dello stato dell'arte, le cose stanno così:

- CONFINE DI STATO, forever young, continua a far parlare di sé. Se ne scrive oltremanica (qua l'articolo dell'amico JP Rossano per EUROPOLAR) e se ne continua a scrivere nel BelPaese (qui e qui). Grazie davvero.
- SETTANTA procede: con lentezza pachidermica, ma procede. Voglio fare le cose per bene, non voglio correre per uscire il prima possibile. Non manca molto alla fine della prima stesura. Manca moltissimo alla versione ideale che ho nella testa. In questi giorni sto aggredendo il 1978. Annus terribilis et mirabilis, che mi ha visto venire al mondo e che ha sconvolto il Paese. Non posso andare di fretta, adesso. Ho bisogno di procedere circospetto, documentato.
Informato e prudente.
Sento che questo è l'unico modo di scrivere.
SETTANTA lo leggerete nel 2009. Lo so, avevo detto fine 2008, ma per come la vedo io vale la pena aspettare. Fidatevi di me.
- J.A.S.T., l'oggetto narrativo non identificato a cui sto lavorando con Daniele Rudoni e Lorenza Ghinelli esce finalmente dal proprio letargo e riprende vita. Daniele, archiviata l'impellente scadenza UWS (tra due settimane uscirà il terzo volume) si metterà sotto e tirerà fuori il capitolo mancante. Lo stesso farà Lorenza e poi bisognerà riprendere la creatura, ribaltarla e strigliarla per bene. Forse, allora, sarà pronta da mostrare a un editor.
- UWS gode di ottima salute, in termini di vendite, visite e partecipazione al progetto. Continuano ad arrivare i racconti sull'Omino ai tempi del golpe e io ringrazio tutti i lettori volenterosi che si cimentano nell'opera e sponsorizzano la causa. C'è ancora un mesetto di tempo, più o meno. Poi sceglieremo il racconto vincitore del contest e lo pubblicheremeo sul sito.
Grazie a tutti, di cuore. Nel frattempo segnalo la messa in onda della seconda puntata del fonodiario di Alessia Pozzi. Cronache di guerra dal paese in ginocchio. Qui.
- RUBY SOHO è giunto al giro di boa. Finite le foto, comincia la post produzione. E qui il gioco si fa pesante. In più, proprio ieri sera, è nata l'idea di realizzare anche un dvd-documentario sulla nascita del progetto. Altro lavoro, altri sbattimenti sotto al sole, ma in capo a sei mesi (forse qualcosina in più) saremo pronti per consegnarvi un prodotto da leccarsi i baffi.
Abbiate fede e pensateci molto quando sarete in vacanza. Noi si resta qui a sgobbare, in trincea.
Questo è quanto, per ora.
Io continuo a sudare nell'afa e non vi abbraccio semplicemente perchè non è una gran bella cosa farsi stringere da un omone appicicaticcio quando fuori fan trenta e passa gradi.
Ad ogni modo, you know, ve voeri ben.

domenica 22 giugno 2008

Mamma mia che ve siete persi! Sarasso live @ Milano in Bionda: cronaca di una serata mondiale

Questo post è per chi non c'era.
Per mio fratello Luca e per la mia amica Annarita Briganti, soprattutto.
A regà! Che ve siete persi!
Il tutto è iniziato poco dopo le 18.00, quando io e la mia dolce metà, terrorizzati dal problema del parcheggio in quel di Milano, ci involiamo alla volta della capitale meneghina.
Traffico scorrevole, caldo africano, aria condizionata e Blur nel "mangiadischi".
Parcheggio facile in Viale Papiniano, gratta e sosta da 2 euro e via, pedibus calcantibus verso Porta Ticinese. Pausa gelato, che la mia signora magari non cena, ma al cono da passeggio non rinuncia (scelta dei gusti tipicamente estiva: Sacher e Strudel...), e alle venti e zero zero siamo in postazione.
Primo attimo di sconforto: nessuna traccia del Paolino Roversi né del mio amico Luca Ottolenghi. Per di più, la serranda della Libreria è abbassata.
Due minuti di panico (avremo sbagliato giorno? Fidatevi che è già successo...) e poi arriva la cricca al gran completo.
Indietro solo Cristiano Governa, sceso apposta da quel di Bologna e sperduto a Porta Genova in cerca di parcheggio.
Governa non arriva, noi si inizia ad avere appettito. Che si fa, che non si fa? Aperitivo.
E questo è stato il primo errore.
Io e l'amico Alessandro (coinquilino di Luca) optiamo per un milanesissimo Negroni. Negroni + 32 gradi all'ombra: lasciami stare...
Ma oramai siamo in ballo e tocca ballare.
Via, di corsa in libreria che son quasi le nove e noi, come al solito, si è fatto tardi.
Mentre il mio corpo eietta alcool misto a benzolo da ogni poro e l'elegante camicia bianca che avevo indossato per l'occasione inizia ad assomigliare a una mappina centrifugata, in via san Gottardo 35 si va creando una simpatica ressa di scrittori, amici e leggende viventi.
Due su tutte (le leggende) fanno bella mostra di sè: Sergio Altieri, impeccabile nonostante la temperatura africana e Diego Cajelli (che sfoggia uno strepitoso tribale a mezzamanica).
Con Sergione si discute sul meccanismo che anima la serata: ogni avventore avrà una birra gratis in omaggio, noi resident writers tutte quelle che ci pare.
Ahia! Qui va a finire male...
Si parte ed è proprio Sergione ad aprire le danze. Ricorda un vecchio adagio (Free food? We'll stay for dinner! Free drinks? We'll spend all night!), ribadisce una decina di volte il nome dello sponsor della serata (a cui tutti, ça va sans dire, siamo eternamente grati...), parla del suo nuovo strepitoso libro (ARMAGEDDON) e dunque di catastrofi nucleari, olocausti e pandemie.
Finiscono i suoi cinque minuti ed è la volta di Cajelli, che con sapiente (e risaputa) maestria arringa la folla parlando di una scolopendra, orrendo insettaccio protagonista del suo ultimo racconto.
Da lì in poi si sussegue una pletora di autori e amici, ma io perdo un po' il filo del discorso. Birra gratis e un sacco di gente che non vedevo da una vita mi distraggono in maniera prepotente.
Insuperabili Andrea Ferrari e Stefano Di Marino.
C'è spazio per una chiacchierata interessante su Bologna con Cristiano Governa a bordo campo e poi Roversi mi tira in mezzo che è ora che racconti qualcosa. "Non è che puoi star li a trincare tutta la sera e non filarti il pubblico. Và a lavurà!"
Nonostante il pretesto fosse quello di presentare CONFINE DI STATO, l'atmosfera era così goliardica che si è finito per parlare di birra (ma và?) e di quel signore basso basso che sta a Palazzo Chigi (in termini non troppo lusinghieri, devo ammetterlo...). Ad ogni modo faccio il mio dovere (ossia riesco a scolare in cinque minuti cinque la mia bottiglietta di Menabrea) e prometto solennemente che, se mai Paolo organizzerà un festival letterario sponosorizzato da Estathè, adotterò una maggiore acribia nelle descrizione dei miei scritti.
Strette da mano, un paio di autografi e un'ulima splendida conversazione con la signora Adele Marini (giallista competente, storica magnifica e persona meravigliosa. Decisamente l'incontro principe della serata).
Con Governa ci si scambia i numeri di telefono e ci si promette di vederci a Bologna.
Sono ormai le undici e mezza, è ora di chiudere e spazzar via gli ubriachi.
Ringraziamo, salutiamo, scalpicciamo miti verso la macchina.
Mia moglie si mette alla guida (l'unica sobria. Io: va bè, lasciamo perdere... il mio amico Luca: peggio di me).
Per l'una e qualcosa siamo a Novara.
Gran serata.
Gran bella roba farla così, la cultura...;-)

venerdì 20 giugno 2008

Il Sarassone a Milano in Bionda: sabato ci si sbronza


Domani sera sarò a Milano. E credo che al ritorno guiderà la mia signora.
L'appuntamento è di quelli tosti, di quelli che aspetti per mesi.
MILANO IN BIONDA, live @ LIBRERIA DEL CORSO (o meglio: la Terrazza Eventi della LDC), MILANO, CORSO S. GOTTARDO 35, SABATO 21 GIUGNO, DALLE 21.00.
Insieme al sottoscritto e al padrone di casa Paolo Roversi, un nugolo di scrittori di razza: Altieri, Cajelli, Di Marino, Ferrari, Governa, Grugni, Ingrosso, Marini, Rainer, Sajetti e Tomesani.
A "disegnare" la serata, Giuseppe Ferrario e Maurizio Rosenzweig.
Il concept della outdoor night è molto semplice: ogni autore avrà cinque minuti per bersi una media e presentare il proprio romanzo.
Credo che ci sarà da divertirsi.
Accorrete numerosi! Se non ho capito male, una birra (una, non fate i furbi...) dovrebbero offrirla a tutti.
Per ogni dettaglio, un bell'articolo del Corriere Milano di qualche giorno fa.
Cliccate, leggete e preparate le papille gustative.

lunedì 16 giugno 2008

Confine di Stato su Oggi 7, il magazine di America Oggi

A più di un anno dall'uscita in libreria, Confine di Stato continua a far parlare di sè.
Proprio ieri è uscita, su Oggi 7, il Magazine di America Oggi (un quotidiano italo-americano edito negli States in lingua italiana), un'ampia e lusinghiera recensione firmata da David M. Ward.
Il professor Ward è titolare della cattedra di italiano al Wellesley College, negli U.S.A. e nel pezzo si parla anche del rapporto tra il mio libello e la pop culture a stelle e strisce.
Cliccate qui per leggerlo.

sabato 14 giugno 2008

Il Divo, UWS e il New Italian Epic: blog connections

Durante un giro in rete in caccia di New Italian Epic mi sono imbattuto in due post piuttosto acuti che ragionano (tra le altre cose) sui miei lavori più o meno recenti, sia in relazione al saggio di WM1 che al capolavoro di Sorrentino.
Li segnalo con grande piacere.
Qui le parole di BuoniPresagi.
Qui quelle di Nero.

Buona lettura.

giovedì 12 giugno 2008

Tu chiamale, se vuoi, emozioni...

Perdonate le smancerie. Sapete che non sono il tipo, ma questa volta credo che sia importante condividere con voi due momenti particolarmente toccanti, avvenuti negli ultimi giorni.
Dopotutto, in un blog, ci si fa gli affari di chi il blog lo manda avanti.
E stavolta sono affari sdolcinati.
La prima delle due emozioni di battistiana memoria (il titolo suggerisce, noi si segue a ruota) l'ho provata ieri sera in quel di Galliate.
Sarà stato il luogo (la presentazione di Confine si è tenuta nel Castello, sede della Biblioteca Comunale), sarà stato il calore della gente, saranno state le belle parole di Gianluca Mercadante, caro amico venuto apposta da quel di Vercelli per introdurmi...
Fatto sta che a fine serata ero pervaso da un senso di pace e soddisfazione (e probabilmente - non fosse per la zazzera ribelle sarei stato perfetto - avevo persino un aspetto vagamente buddhesco. Controllerò nelle foto che non ho ancora visionato).
Credo che tutti abbiano percepito la magia, quella particolare alchimia che a volte si crea e altre no.
Per farvi capire meglio, vi dirò che persino Sterling è uscito bene dalla serata. Una signora più sui sessanta che sui cinquanta ha acquistato il libro e prima di andarsene mi ha sussurato all'orecchio la pena (del tutto preventiva, immagino, non avendo ancora letto una riga) per il passato manicomiale del mio lercio protagonista.
Per farvela breve, a prefect night in Galliate.
E questa è la cosa più recente.
Alcuni giorni fa, però, me n'è capitata un'altra.
Una di quelle che la lacrimuccia a momenti ci scappa sul serio.
E ho avuto bisogno di un momento per interiorizzarla e poterne parlare con la consueta leggerezza.
Antefatto: quest'anno i miei bimbi della scuola dell'infanzia si "diplomano". Terminato il ciclo triennale, l'anno venturo frequenteranno la primaria (quella che ai miei tempi era la prima elementare).
Il fatto: per festeggiare l'evento c'è stata una mega festa in cui i bambini hanno cantato indossando cappelletti di carta realizzati a mano dal sottoscritto (42 bambini, un sacco di cappelletti...)
Al termine dell'evento, le famiglie dei bambini mi hanno regalato una stupenda stilografica d'altri tempi (qui il link alla ditta che produce questi oggetti straordinari) accompagnando il pacco dono con questo struggente bigliettino.
Ditemi voi se non è roba a rischio commozione.
Bom, dovevo dirvelo e ve l'ho detto.
Da domani si torna a parlare di morti ammazzati...;-)

lunedì 9 giugno 2008

Confine di Stato: mercoledì sera live in Galliate


Mercoledì 11 giugno 2008, ore 21.30, presso la Biblioteca del Comune di Galliate presenterò, a un anno e cinque giorni dalla sua uscita, ancora una volta il mio CONFINE DI STATO.
L'evento mi riempie di gioia non tanto per la vanagloria che una presentazione così tardiva si tira appresso, quanto per la possibilità di parlare del mio romanzo a due passi da casa mia in compagnia dell'amico giornalista Gianluca Mercadante. La formula sarà quella di un dopocena rilassato. Magari all'aperto, nello splendido giardino del Castello di Galliate (zanzare pemettendo, è ovvio...)
A fianco trovate il volantino dell'evento.
Vi attendiamo numerosi.

venerdì 6 giugno 2008

Gran bel Tipo...

Non so perchè ma oggi, in vena di nostalgie, ho ricordato con piacere due versioni di uno spot unico.
Da magone anche le facce dei protagonisti...
Più di quindici anni fa. Sembra ieri sera.
Enjoy...



Metti una sera a cena con...

...un sacco di tipi in gamba. Esperienza strepitosa che vi voglio narrare per conservarne memoria.
Ma, prima dei nomi, i fatti.
Anzi, no. Prima di tutto, tempi e luoghi: Milano, Libreria feltrinelli di Piazza Piemonte, 4 giugno 2008, ore 18.30.
Già arrivare è stata un'impresa: fuga trafelato da scuola un minuto dopo il suono della campanella, parcheggio selvaggio in stazione a Novara, treno preso al lazo e biglietto obliterato a penna ("Chiedo venia, signor controllore...).
Sbarco in Centrale ancora in tenuta da lavoro (felpa col cappuccio, anfibi e jeans rigorosamente martoriati dai TurboColor dei bambini), mi scapicollo sul metrò fino a Wagner e là, davanti all'ingresso della Libreria, finalmente li vedo.
Jacopo De Michelis (il mio editore), Giuseppe Genna (il mio maestro), Alessandro Bertante (autore di Al diavul, il libro che sta per essere presentato, occasione della trasferta) e Sergio Altieri (la leggenda vivente). Manca solo Antonio Scurati (che non ha bisogno di presentazioni).
Arriverà un po' in ritardo, ma nessuno si lamenterà. L'atmosfera è rilassata e il parterre è da paura: in platea il gotha della letteratura milanese mentre sul palco si parla di NEW ITALIAN EPIC, della guerra civile spagnola e della generazione pre Sessantotto.
Io pendo dalle labbra dei relatori, Altieri si deve accorgere della cosa e da vero signore mi ficca in mano una Beck's gelata. Sorseggio, ringrazio, continuo a godermi la scena e le letture.
Si discute di roba forte: comizi di anarchici spagnoli, morti plateali di quasi cent'anni fa, eroismo.
Applausi, firme per l'autore e sigaretta per il sottoscritto.
Sigaretta anche per il mio amico Luca (giornalista di Rolling Stones) che dovrebbe essere il mio fidato compagno di trasferta (e cenaccia post-presentazione), ma che purtroppo non sta granchè bene e abbandona il gruppo (rimettiti presto, Luca!).
Dunque, e qui viene il meglio, io rimango coi quattro cavalieri dell'Apocalisse: Bertante, Scurati, Genna e Igino Domanin (autentica divintà pagana di cui mi professo adoratore laico) che si è materializzato nel frattempo. Che poi in realtà sono cinque perchè c'è anche Jacopo.
Scurati deve comprare le sigarette ma l'automatico si rifiuta di dargliele senza il codice fiscale (macchine moderne...), io e gli altri si inizia ad avvertire un certo languorino, per cui...
Che si fa che non si fa? Andiamo a cena.
Loro cinque in giacca o in completo, io... va be', lasciamo perdere...
Il ristorante è di quelli fichi e a cena mi spazzolo degli scialatielli con la salsiccia che levati.
Grappe e birre in abbondanza, la conversazione si scalda e raggiunge vette elevate: si parla (benissimo) del DIVO e di GOMORRA, si discute di Kafka e Borroughs e se la letteratura debba o possa esorbitare l'umano.
Ah, sì. com'è come non è, la paratassi è spesso sulla bocca di tutti.
Io ascolto e sto da Dio, anche se a essere sinceri ogni tanto qualche concetto mi sfugge e ho letto la metà dei libri di cui si discute.
Fine serata di fronte al metrò: io e Jacopo voliamo verso Centrale, Giuseppe dice che va a dormire, gli altri - forse - vanno a berne ancora uno.
Ultima Coca nel fast food di Ronald di fronte alla stazione e via, sul treno che riporta a casuccia.
A letto alle due e sveglia all'alba la mattina dopo.
Ma cacchio se ne è valsa la pena!

lunedì 2 giugno 2008

La versione Variant di FIRE IN THE HOLE


Signore e signori,
in questo bel giorno di festa arriva finalmente la versione variant del secondo volume di UWS, FIRE IN THE HOLE. Lo splendido disegno di copertina è opera di Emanuele Boccanfuso.
Se volete conoscere ogni dettaglio delle realizzazione dell'artwork, non avete che da correre a sbirciare la sezione SECRET FILES: Daniele vi svelerà ogni segreto.
Se invece volete aggiudicarvi la vostra copia (che in appendice al fumetto contiene la sceneggiatura originale), non avete che da cliccare il nuovo bannerone sotto l'header oppure puntare i vostri browser qui.

domenica 1 giugno 2008

Cercasi DIVO per UWS: un concorso senza premi

L'idea è venuta fuori per caso, ma mi pare davvero una gran bella idea.
Nella continuity di UWS siamo stati attenti a parecchi aspetti della politica italiana e li abbiamo proiettati nel futuro. Come amiamo spesso ripetere io e Daniele, con la scena iniziale del Premier e del Vice barbaramente assassinati da Sterling, probabilmente abbiamo anche portato sfiga a Veltroni lo scorso aprile.
Ad ogni modo, come ha giustamente sottolineato Mario Uccella, lettore di vecchio corso di queste pagine, nessuno si è preoccupato di immaginare che fine farà il Divo nel mondo di UWS.
Stiamo parlando di quel senatore a vita, quello con la gobba e gli occhiali, quello processato (e prescritto) per associazione a delinquere di stampo mafioso. Ma sì, avete capito benissimo: quello che nei miei romanzi chiamo L'OMINO.
Bene, la storia dell'OMINO nel mondo post-golpe di UWS aspetta di essere scritta.
Chiunque volesse cimentarsi nell'impresa è il benvenuto.
Chi desiderasse ricevere più informazioni riguardo allo strepitoso mondo di UNITED WE STAND, non ha che da cliccare qui o procurarsi i primi due volumi della graphic-net-novel (qui).
Inviate i vostri lavori a info@unitedwestand.it
Vi leggeremo e, tra le opere arrivate, eleggeremo il vincitore, che vedrà il proprio racconto pubblicato sulle pagine di UWS.
Non ci sono limiti di battute: scrivete quanto vi pare.
Attendiamo con trepidazione i vostri contributi.