DA DOVE VENGO IO - CENT'ANNI vol.1

mercoledì 13 agosto 2008

Vento d'estate: io vado al mare, voi che fate?


Il barometro segna pioggia, ma anche se l'aria è imbottita di umido come non mai (stiamo al 60%: stile risaia cambogiana), c'è un sole pallido che ti fa sudare persino le orecchie.
Forse il cielo si degnerà di scaricare qualche goccia nel pomeriggio.
Sarebbe davvero un'ottima idea.
A casa Sarasso fervono i preparativi dell'ultimo minuto per una vacanza fugace.
Data la mole di lavoro che sommergere il sottoscritto, si pensava di non muoversi.
Alla fine, però, troppo caldo e troppa stanchezza accumulata.
Per cui sabato si parte.
Prima sosta a Ravenna e poi dritti in Riviera: straight to Cattolica, la perla di Romagna.
Cattolica esercita sul sottoscritto un potere d'attrazione immenso, totalmente privo di spiegazioni razionali.
Ci trascorsi, ormai quattrodici anni fa, la mia prima vacanza senza genitori.
Gli altri due compagni d'avventura li rivedo ancora, di tanto in tanto.
Uno vende tendaggi nel negozio di famiglia, suona in un gruppo punk, è capace di smontare e rimontare una Harley a occhi chiusi e il suo corpo è coperto per metà dai tatuaggi più belli che io abbia mai visto. Piccola nota di costume: ha di recente avuto una piccola parte in Ruby Soho.
L'altro, mi pare, è diventato assicuratore. Come suo padre.
Vive a Milano, ci si vede veramente poco. Ma quando ci si rincontra sembra non sia passato un giorno.
Era il '96: troppo giovani e timidi per rimorchiare (a dirla tutta il futuro assicuratore era tutt'altro che timido. Ma marcò male anche per lui...). Non ancora pronti per le scorribande alcoliche che - naturalmente - imparammo a intraprendere di lì a qualche mese...
Bella permanenza.
L'anno dopo facevo la maturità. E a Cattolica ci tornai per caso con altri due amici.
La vacanza post-maturità: svacco e sbevazza. Oltre ogni limite.
Se adesso mi azzardassi a tenere i ritmi che tenevo all'ora, probabilmente mi ricovererebbero nel giro di quarantott'ore.
Stesso luogo, compagni di viaggio diversi.
Gran vacanza, davvero.
I due sodali, come il sottoscritto, sono cresciuti. Sono diventati ingegneri ( a differenza del qui presente, che ha preferito investire in una fruttuosa laurea in filosofia gli anni dell'università. Scelta danarosa, che ve lo dico a fare?)
Uno dei due ha già due bimbi.
La mia terza volta in Romagna è datata luglio 2000. Qualche mese prima di mettermi con mia moglie.
Ancora un cambio di formazione: dal classico tridente a un dinamico e agevole duo.
Ad accompagnarmi, in quell'occasione, Stefano. L'amico di una vita.
Di quella vacanza mi rimase impressa una frase venuta fuori in balcone, sorseggiando un liquaraccio da quattro soldi acquistato nel supermercatino a fianco all'albergo. Ste mi disse: "Te lo immagini tra dieci anni?"
"No.", ammisi.
Continuò. Sapeva quel che diceva: "Per come la vedo io, tra dieci anni ci ritroviamo qui. Con tanto di famiglie al seguito. E magari l'amaro ce lo pigliamo al bar dell'albergo, nel dehor. E chi se ne frega se costa il triplo."
Ora: di anni ne son passati otto e non dieci. Ma credo che più o meno finirà come dice Ste.
A parte il fatto che lui - disgraziato - mica se l'è ancora fatta una famiglia. E mentre io veleggerò verso i lidi romagnoli con moglie e una coppia d'amici al seguito, lui starà surfando le onde canarie. E' partito due giorni fa per un corso intensivo di tavola. Tipo Point Break.
Chiusa parentesi strappalacrime back in the days.
Era giusto per dirvi che da sabato non sarò più online per una settimana.
Come al solito, vittima impotente della mia prolissità, ho sbrodolato raccontandovi la rava e la fava, e invece volevo aggiornarvi su un paio di cosette.
SETTANTA procede. Sto tirando l'ultima volata. Nei prossimi due giorni dovrei dargli un bel colpo.
JAST sembra aver appena ricevuto un'iniezione di vitalità. Merito di Lorenza (che tra l'altro inconterò in quel di Cattolica) che ha dato una bella sveglia al sottoscritto e a Daniele.
Il progetto langue da troppo e bisogna tirare le fila.
Io e Mastro Rudoni ci siamo imposti delle scadenze.
Tempo di tirare i remi in barca.
Sto lavorando, dall'inizio di agosto, a un PROGETTO TOP SECRET che mi ha assorbito a livelli mai visti. Non ne posso parlare per vincoli contrattuali, ma state certi che se tutto si realizzerà come si deve, verrà fuori qualcosa da farvi tremare i polsi. Ovviamente, la COSA (non ho altri termini per definirla. Se parlo, vi rovino la sorpresa) sarà fruibile nel 2009.
UNITED WE STAND procede e dà un sacco di soddisfazioni. Io e Daniele saremo ospiti al COPYLEFT FESTIVAL DI AREZZO a metà settembre (qualche info sulla manifestazione qui) e verso la fine del mese a Treviso, a FUMETTI IN TV.
Ad Arezzo ci saranno un sacco di amici (De Cataldo, Quadruppani, Biondillo, i Kai Zen) e il vostro scrittore over 100 preferito parteciperà anche a una tavola rotonda sul noir. Doveva esserci anche Sergione Altieri, ma impegni improrogabili l'hanno rapito.
Su HOT di settembre dovrebbe uscire un mio pezzo sul New Italian Epic. Non appena sarà in edicola la rivista, posterò il contributo anche da queste parti.
Continuo a scrivere pezzi per SATISFICTON e MILANONERA, il che fa di me un lettore compulsivo.
Ho qualche dubbio su cosa portarmi in vacanza.
Sicuramente MOSTRI PER LE MASSE, il nuovo di Nino d'Attis. Lo troverete in libreria il 10 di settembre (lo sto leggendo in anteprima): vi consiglio fin d'ora di segnarvi la data. E' un libro strepitoso. Di una cattiveria assoluta.
Nino è talento allo stato puro. Darei un mignolo per scrivere così.
Sarò più prodigo di particolari una volta terminata la lettura, promesso. Per ora ho letto solo una ventina di pagine.
In valigia finirà sicuramente PERDIDO STREET SATION di Miéville. E' sullo scaffale da troppo tempo. Ma ci voleva la giusta condizione di fancazzismo per un libro del genere.
Quotatissimi anche PREVISIONI DEL TEMPO (un Wu Ming d'annata che non ho ancora avuto il tempo di leggere) e FUOCO di De Cataldo (altro VERDENERO rimasto indietro).
Se ci sta, mi porto pure AL DIAVUL di Bertante. L'ho letto di fretta, sono stato troppo goloso. Ho voglia di rigustarmelo.
Questo è tutto, siore e siori.
Tiro giù la serranda e vado a sbrigare le ultime faccende.
Statemi bene e godetevi il sole.
Ci si risente quando torno.

P.S.
Mamma mia, quasi mi scordavo: su IRIS, il canale tematico di cinema del digitale terrestre, mi è capitato di vedere un film sconvolgente. Si chiama ON THE BEACH (in italiano L'ULTIMA SPIAGGIA), è tratto dal romanzo di Nevil Shue ed è di una bellezza a dir poco straziante.
Sto parlando della versione del 2000 con Armand Assante, non di quella del '59 con Gregory Peck.
Non provavo niente del genere dai tempi di SINDROME CINESE.
Allucinante.
Guardatelo. Poi, se vi va, ne parliamo.

P.P.S.
Titoli di coda, recensioni sparse di UWS e CONFINE DI STATO: qui, qui e qui