DA DOVE VENGO IO - CENT'ANNI vol.1

martedì 23 ottobre 2007

L'abbondante di sinistra vs la nicciana calligrafa erotica: ultimo atto di una querelle da due soldi

La graziosa diatriba telematica che si propaga con gusto tra questo sito e la Rivista culturale delle edizioni di Ar si colorisce via via di toni helzapoppiani.
La signora (mi dicono sposata e madre di famiglia: l'avreste detto?) Valerio si è presa la briga di rispondere al mio ultimo post inveendo acida contro il sottoscritto e "la sinistra rosea dei sospiri".
Mi imputa di prestare poca attenzione ai suoi scritti nicciani e di soffermarmi "lubrico" sulla sua "calligrafia erotica".
Prima sudato, poi lubrico! Ma signora mia, come glielo devo dire che, seppur in questi anni non ho esattamente trattato il mio corpo come un tempio, faccio il possibile per mantermi decoroso, persino nell'intimità della magione, di fronte alla tastiera (uso Dove, riduce la traspirazione).
Ma veniamo, vi prego a un breve estratto della "calligrafia" della signora Valerio:
“Il dito della fanciulla schiuse l’occhiello delle mutandine, e fece trapelare l’asola di Venere…”
A signo', la mia prosa sarà pure sghemba, ma la sua (oh, mi scusi. La riga di cui sopra non è sua, è della camerata Oselladori)...
Che bisogno c'è, dico io, di giustificarsi, di tirare in ballo Nietzsche e le dietrologie su Piazza Fontana? Se le va di trastullarsi coll'erotico, signora mia, si trastulli pure... E' un'occupazione dignitosa (e più redditizia di degli studi nicciani, va là...)
Ora, le prometto solennemente che farò in modo di recuperare i preziosi testi di Ar su Piazza Fontana e dintorni. Li leggerò con attenzione ma credo che difficilmente illumineranno di rinnovata sapienza il quadro storico che mi sono fatto.
Come a dire, signora mia, possiamo pure pungolarci con battutine al vetriolo sui reciproci aspetti o inclinazioni autoriali, ma la Storia è la Storia.
L'estremismo armato di destra non è un'invenzione da giallista da strapazzo. L'accusa di ricostituzione del Partito Fascista non è una multa per sosta vietata.
Il Paese sanguina ancora per le ferite inferte dai neri dei Settanta.
La gente con cui si accompagna, signora mia, con cui immagino si trovi la sera a discutere dello "scetticismo della
kalokagathìa", quarant'anni fa preferiva il manganello a Nietzsche. Si faccia un giro in emeroteca, vedrà che qualche bella foto di Freda in tenuta da guerra si trova senz'altro.
Questo è ancora un paese libero, per carità, esca con chi le pare; ma mi perdonerà se al momento trovo più proficuo (nonostante la laurea in filosofia) occuparmi di quello che questa gente ha fatto in passato piuttosto che dei suoi studi sull'Anticristo.
Che, casomai un ragazzo di vent'anni leggesse il mio romanzo, gli fosse ben chiaro da subito con chi è preferibile uscire la sera.

Piesse: dal numero di visite sul blog ho imparato una cosa. Se si vuole sfondare il muro dei cento tocca compiere gli anni o accapigliarsi coi fascisti...

Quasi mi scordavo: oggi compio 29 anni


Non sono trenta e non sono più ventotto. A momenti mi scordavo.
Capita sempre così: nella settimana del mio compleanno cerco disperatamente di ricordarmi il giorno e poi BAM! Mi passa di mente.
Meno male che ci hanno pensato mia moglie e mia madre a farmi fare mente locale (sms, telefonate, "come stai?"; "un po' più vecchio, vagamente febbrile. Non male, insomma.").
E poi è arrivato anche il regalo. Molto gradito perchè inaspettato.
Ho scoperto navigando alla cieca di essere finalista al Premio De Lollis. Have a look, please.
Dicevo della sorpresa: enorme, dal momento che non sapevo nemmeno di concorrere.
E' meraviglioso!
Tanti auguri a me...