DA DOVE VENGO IO - CENT'ANNI vol.1

domenica 27 gennaio 2008

Nel giorno della Memoria: il (non) romanzo necessario di Genna


Non amo molto la retorica in scatola di montaggio, con le istruzioni e tutto il resto; oramai dovreste saperlo. Tuttavia è difficile non pensare, oggi, a quel 27 gennaio 1945. E' difficile non pensare alle divise sottili, al freddo che buca le ossa e mangia la carne. A quei cancelli, sradicati, quando tutto sembrava perduto.
Quarantatre anni fa, verso mezzogiorno, la LX Armata del Primo Fronte Ucraino, testa di ponte dell'Armata Rossa in Polonia, varcava la soglia del campo di concentramento di Auschwitz.
Il ricordo non è mai sufficiente.
Il ricordo non esaurisce quel che è stato.
Riflettere sull'Olocausto è nodale per la comprensione del nostro tempo.
E' una categoria da cui non si può prescindere.
Di recente sono usciti due libri necessari che parlano dello sterminio e ne parlano da una prospettiva inconsueta. Le benevole di Littel e Hitler del mio maestro Giuseppe Genna.
La debita disanima sui due volumi le farò non appena avrò terminato il libro di Giuseppe.
Al momento sono a p.100 o poco più. La sensazione, tuttavia, è fin troppo chiara. L'immane sforzo di Littel (quasi mille pagine) è poca cosa di fronte alla prosa di Genna. Hitler è il miglior libro di Genna. Un libro basilare, urgente. Un libro da leggere.