DA DOVE VENGO IO - CENT'ANNI vol.1

domenica 20 gennaio 2008

Milano due volte: la libreria e la radio

Vi devo un racconto. Anzi due.

Quelli appena trascorsi sono stati giorni intensi di trasferte e begli incontri. Me la sono spassata e ho incontrato un sacco di amici. Ecco nei dettagli com’è andata.

Giovedì 17 gennaio, Serata Booktrailer alla Sherlockiana

Inizio serata previsto per le 21.00, un sacco di ospiti in cartellone, solita ansia da ritardo: per non saper né leggere né scrivere, il gruppo “dalla provincia con furore” preferisce la partenza intelligente.

Ore 18.50 siamo già in strada. Gruppo monco, formato soltanto dal sottoscritto e da Matteo Bellizzi (Daniele Rudoni non pervenuto: ancora in viaggio da Shangai), ma ricco di determinazione.

Determinazione già smorzata dieci chilometri prima della barriera: traffico allucinante, coda chilometrica.

Nonostante il navigatore riusciamo a perderci nei meandri di Corso Sempione, ma alla fine un parcheggino lo troviamo.

Due passi a piedi ed eccoci alla Libreria del Giallo.

Colpo d’occhio impressionante, folla inumana. Il numero 1 di via Peschiera non è mai stato così imballato di gente. In realtà non è del tutto vero, mi svelerà la Tecla a fine serata. In altre due occasione ci fu un’affluenza comparabile: per Guccini e per Camilleri. Come a dire che la serata è veramente delle grandi occasioni.

La ressa è importante, ma è quasi ora di cena, e nulla può fermare gli indomiti e affamati Sarasso e Bellizzi.

Sgomitando sgomitando riusciamo ad accaparrarci un piattino di zampone e lenticchie e una porzioncina di riso giallo.

A pancia piena (oddio, proprio piena…) si ragiona meglio e c’è tempo per le chiacchiere.

Accorsi per l’occasione ci sono un sacco di amici che non vedo da tempo: uno su tutti, un vecchio compagno di fatiche dei tempi dell’Eco della Stampa (ebbene sì, cari lettori, tempo addietro avevo un lavoro onesto e facevo il pendolare Vercelli-Milano sei giorni alla settimana. Abbandonai – ormai quasi cinque anni fa – il posto fisso nella più prestigiosa agenzia di stampa milanese per mettervi a scrivere. Ma, come dice il maestro Lucarelli, questa è un’altra storia…). Anche lui, come me, ha rinunciato da tempo al ruolo di lettore per passare dall’altra parte. Ora scrive per www.wuz.it. Baci, abbracci, ricordi e un sacco di cazzate sparate tra una Marlboro e un bicchiere di skipper all’arancia (la folla assetata aveva già prosciugato tutte le riserve alcoliche di madame Dozio).

Inizia la proiezione dei booktrailer ma la calca è tanta che non riesco a entrare. Fuori con me restano parecchi amici conosciuti su www.anobii.com e una troupe di Sky. Ne approfitto per un’intervista e per conoscere finalmente le facce che si celano dietro ai nick con cui interagisco da settimane sullo splendido sito libresco.

Arriva Gianni Fantoni, vera star della serata, e da autentico VIP sfoggia un look super-understatement: cappello da baseball, occhiali e barba lunga. Vien da pensare che impersonerà il “suo” Micheal Moore.

Ma il gran magma della libreria lo fagocita in fretta e se ne perdono le tracce quasi subito.

Non lo ritroverò più, con grande rammarico non riuscirò a chiedergli la tanto sospirata imitazione del pomodoro…

A un tratto sento la padrona di casa che sbraita “SARASSO! SARASSO!” dal microfono: è il nostro momento.

Insieme a Matteo ci facciamo largo sino al palco improvvisato, a due metri dal video proiettore e dal telo bianco. Due parole due e parte la musica del trailer di CONFINE DI STATO, accompagnata dalle immagini d’epoca e dalle esplosioni (che siamo dei tamarri l’avete capito, no? Chi non si fosse ancora fatto un’idea di quanto siamo maranza, può dare un’occhiata al video, qui).

Il pubblico applaude, sembra gradire davvero.

Il resto della serata, va detto, Matteo è stato molto più disciplinato del sottoscritto. Io mi sono un po’ perso tra le chiacchiere con amici scrittori (Massimo Rainer, Paolino Roversi; ecc..) e non (l’anobiano Mauro, la leggenda vivente Tommaso Labranca, il giornalista Serino). Di booktrailer non ne ho visti molti, vuoi per le chiacchiere, vuoi per la calca, vuoi perché, in un modo o nell’altro, i filmati in concorso li avevo già adocchiati in rete. Il contest è stato vinto dallo spettacolare video di Montezuma Airbag Your Pardon, realizzato da Antonello Schioppa e Davide Catallo. Il premio, che io e Matteo abbiamo invidiato con bramosia, consisteva in due fichissime t-shirt commemorative della serata. Pezzi unici di straordinaria fattura, creati appositamente. Fortunatamente il premio non ci è stato assegnato perché avremmo avuto qualche difficoltà a indossarlo. Non tanto per l’orgoglio (ne saremmo stati fieri), quanto per la misura: entrambe le T-shirt erano taglia M…

Fine della serata in compagnia dell’ottimo tiramisù di casa Roversi, del Cuba Libre spuntato da chissà dove e dell’ottimo Biondillo (manifestatosi a sorpresa verso le nove e mezzo e mimetizzatosi nella calca fino alla fine della bagarre…).

Tanto divertimento e tanta buona compagnia.

Se mi sono dimenticato di citare qualcuno, non vogliatemene: non è davvero mancanza di tatto ma è l’Alzheimer che galoppa a briglia sciolta.

Sabato 19 gennaio, Diretta su RADIO 2. Tutti i colori del giallo con Luca Crovi e Andrea Villani

La RAI, l’avevo già scritto a luglio, non è proprio come te l’immagini. È molto meglio, è un luogo senza tempo.

La diretta di Tutti i colori del giallo ha origine al 27 di Corso Sempione, ogni sabato e ogni domenica all’ora di pranzo. Quel numero 27 è il civico di un mondo che continua a resistere tale e quale da quando è stato concepito. Cambiano le tecnologie, è chiaro, cambiano le cuffie e i microfoni, cambiano i conduttori, ma le mura son sempre le stesse. L’aria che si respira, al civico 27, è aria mistica. Il palazzo è degli anni Trenta e in quello stabile si è fatta la storia della radiofonia italiana. Al quinto piano, quello di Radio 2, ogni porta è uno studiolo, ad ogni angolo può apparire un teatro di posa. Il quinto piano è un luogo magico.

Dietro l’angolo puoi trovare, indifferentemente, l’ultratecnologica stanza dei server o lo studio di registrazione di Italia sul 2. E accorgerti che quello studio è bidimensionale, tutto legno e cartone.

Il civico 27 di c.so Sempione è la più appassionante esperienza di “dietro le quinte” che mi sia capitata. Ed è sempre un piacere tornarci.

Questa pletora d’informazioni non è frutto delle mie consuete ricerche storiche, ma della gentilezza e della disponibilità di Luca Crovi e Alberto Fognini, splendidi padroni di casa che, dopo una bella trasmissione, ci hanno invitati a gironzolare per la sede storica della RAI, prima di consumare un ottimo pranzo nella fornitissima mensa del piano terra.

Proprio una bella giornata: presente anche Andrea Villani, simpaticissimo e in forma come sempre. Si è stati così bene insieme che separarci, finiti pranzo e diretta, ci spiaceva. Si è finiti prima a bere un grappino e poi a fare un saluto a nonna Tecla, alla Libreria del Giallo. Andrea, signore d’altri tempi, ha persino acquistato una copia del suo La notte ha sempre ragione per regalarmelo.

Non pervenuto, invece, Giampaolo Simi. Luca Crovi l’ha raggiunto al telefono. Una strana coincidenza impedisce che io e Simi ci s’incontri, ovunque si sia invitati insieme. Era già successo e potrebbe risuccedere, considerando che saremo (e con noi sarà anche Villani) a NebbiaGialla, il festival noir di Suzzara, il 2-3 febbraio. E a Marsiglia in marzo. Speriamo che sia a volta buona di incrociarsi e fare due chiacchiere.

Della diretta non vi ho raccontato nulla dal momento che sarà disponibile in podcast da lunedì. I curiosi che se la sono persa non avranno che da cliccare qui e scaricare.