DA DOVE VENGO IO - CENT'ANNI vol.1

mercoledì 25 febbraio 2009

Qualcosa che ho letto, che ho visto, che ho fatto e che farò

Siore e siori, perdonate la latitanza. Periodo come sempre tempestoso che però sembra volgere – finalmente – al sereno. SETTANTA è prossimo alle bozze e se tutto va come deve, sarà in libreria a fine maggio. Se non ci sono repentini cambi di rotta dovrei presentarlo in anteprima a OFFICINA ITALIA (non è ancora online il calendario dell'edizione 2009), a Milano.

Per il SALONE DEL LIBRO, invece, dovrebbe essere pronta un’altra chicca: ho partecipato, con il racconto TERRA DI NESSUNO, a un’antologia apocalittica curata da Alessandro Bertante che sarà sugli scaffali proprio a inizio maggio. Il titolo dell’antologia non è ancora certo ma ve lo comunicherò al più presto. L’editore è AGENZIA X.

A luglio CONFINE DI STATO dovrebbe uscire in edizione Mondadori. Un singolare one-shot nella prestigiosa collana SUPER SEGRETISSIMO. Annuncio la cosa con la lacrimuccia, dal momento che quella particolare collana ha sempre avuto un significato importante per la mia famiglia: il mio papà era un collezionista sfegatato di SEGRETISSIMO, SUPER SEGRETISSIMO e S.A.S. e mi ha lasciato in eredità casse e casse di quei volumi. Se fosse qui, vedendo il mio nome stampato sulla copertina del suo libro preferito, probabilmente si commuoverebbe. Spero che la notizia gli arrivi là dove sta ora.

Tra marzo e giugno parteciperò a tre eventi davvero speciali, che ho il piacere di segnalare fin d’ora.

Il 18 marzo, alle ore 17.30, sarò a Brescia (all'Auditorium della Camera di Commercio, in Via Einaudi 23) ospite della rassegna A QUALCUNO PIACE GIALLO. L’occasione sarà particolarmente festosa perché ci saranno un sacco di amici e colleghi che negli ultimi tempi ho incrociato di rado. Tanto per fare qualche nome: GIUSEPPE GENNA, KAI ZEN, PATRICK FOGLI, SERGIO ALTIERI.

A fine marzo, invece – e per la precisione il 30 e il 31 – prenderò parte a un convegno particolarmente interessante. La carovana del NEW ITALIAN EPIC approda in Francia – per la precisione a Marsiglia e Aix en Provence – grazie all’Istituto di Cultura Italiana, all’Università della Provenza ma soprattutto a quel geniaccio del professor Claudio Milanesi. A tenere banco in due eventi straordinari un vero e proprio parterre de roi: ALESSANDRO BERTANTE, GIANNI BIONDILLO, ANTONIO SCURATI, WU MING 1. In mezzo a questo popò di nomoni, anche il vostro scrittore over 100 preferito.

In giugno, infine – data ancora da definirsi – sarò a Cork, ospite dell’UCC, l’UNIVERSITY COLLEGE CORK nell’ambito del convegno Con(tra)vention: Crime and the Boundaries of Genre.

Fine delle comunicazioni di servizio.

Veniamo ora a quello che ho letto e visto in questo periodo.

Anobii mi ricorda che, dall’inizio dell’anno, ho già divorato otto libri. Dato impressionante, dal momento che di solito sono piuttosto lento nello sfogliare. Merito dell’infilata senza precedenti di titoli che mi è capitata tra le mani.

In particolare, sono particolarmente entusiasta della collana VERDENERO. Ne ho seguito, come molti appassionati del genere, l’evoluzione da quando ha aperto i battenti, ma fino ad ora non avevo avuto occasione di gustarmi che qualche pagina. Ho rimediato, bevendomi d’un fiato quattro titoli.

Quattro stupende sorprese:

CON LA FACCIA DI CERA di Girolamo De Michele è un libro veramente poderoso. Sullo sfondo di una Ferrara maltrattata dai veleni e dalle brutture del Palio, si muovono fantasmi di una delicatezza e di uno spessore davvero unici. La trama avvince e convince; la scrittura di Girolamo, come sempre, è di razza.

L’UOMO CANNONE, di Piero Colaprico, ha come protagonista l’ispettore Bagni, già noto ai lettori per la partecipazione all’opera che valse a Colaprico il prestigioso Premio Scerbanenco, LA TRILOGIA DELLA CITTÀ DI M. Il romanzo corre veloce, i personaggi sono ben costruiti e il doppiofondo è davvero inquietante: scorie nucleari abbandonate a se stesse, nel mar mediterraneo, da navi fantasma, con la complicità di governi conniventi.

Le stesse “navi dei veleni” sono le protagoniste di NAVI A PERDERE, uno dei romanzi più belli di Carlo Lucarelli: una torbida inchiesta redatta con la precisione e la professionalità delle puntate di Blu Notte e con lo stile unico del maestro del giallo.

BESTIE, di Sandrone Dazieri, il romanzo che ha inaugurato la collana, l’ho appena iniziato, ma promette davvero bene.

Tutti e quattro consigliatissimi.

Nel frattempo io continuo a riempire i buchi nella mia libreria (mia moglie mi ha appena regalato SEQUENZE DI MEMORIA di Macchiavelli) e credo che acquisterò in blocco l’intera collana di qui a poco.

Ultima lettura del momento (se escludiamo la rilettura de IL GIOVANE SBIRRO di Biondillo, testo davvero straordinario) è WUNDERKIND, di D’ANDREA G.L.

Wunderkind è un fantasy metropolitano con forti concessioni all’horror. È il genere di libro che, sulla carta, non dovrei filare di pezza, dati i miei gusti. E invece me lo sto davvero godendo.

Ho intenzione di scriverne diffusamente su Carmilla non appena l’avrò terminato.

In conclusione, un breve cenno audiovisivo.

Di mio non sono un grande fan delle produzioni del Sol Levante, specie quelle animate. Ma, complici un sacco di amici appassionati del genere, di quando in quando cedo e mi sparo qualche OAV. Da molto tempo, nella mia cricca, non si faceva altro che parlare di DEATH NOTE. Ho voluto togliermi lo sfizio e a malincuore devo dire che ne sono rimasto pesantemente deluso. Azione ridotta allo zero, protagonista cervellotico e saccente, antagonista buffonesco. Trame troppo preoccupate di spiegare tutto, nei minimi dettagli.

Insomma, non mi è piaciuto. Credo che dipenda dalla poca familiarità col genere, dato che la serie ha avuto un successo planetario. In ogni modo, mi sono bloccato a metà e non credo proseguirò.

Altra grande delusione THE SPIRIT, l’ultima fatica di Mastro Miller sulle storie di Eisner. Qui è proprio il caso di dire: talento sprecato. Estetica straordinaria per una storia che sa di poco, con dialoghi che rasentano l’assurdo. Per rigore storico sono andato a rispogliarmi Eisner e ho malauguratamente dedotto che la colpa non è sua. Considerando che scrisse quelle storie tra il 1940 e il 1952, mise in pagina un vero capolavoro. Che Miller ha dilaniato.

Mi spiace assai, perché sapete che ho una stima infinita nei confronti dell’autore di 300.

Chiudo con l’unica piacevole sorpresa di questo periodo. Si chiama HELLSING ed è una serie animata (giapponese) di ambientazione vampiresca. Molta violenza, molta volgarità, un sacco di nazisploitation. L’ideale per prepararsi al capolavoro di mr. Tarantino.

Signori miei, buona visione. E buona lettura.

venerdì 13 febbraio 2009

E visto che siamo in tema...


...beccatevi pure il manifesto.
Da paura...

Inglorious Basterds

Di solito non posto video...
Ma stavolta non posso proprio farne a meno.
21 agosto 2009: il conto alla rovescia è iniziato.

lunedì 9 febbraio 2009

Gianluca Mercadante & Ensemble ''Polaroid'' reading - Pescara (25.01.09)

Il video fa un po' venire il mal di mare, ma l'audio è da sturbo...
Una chicca assoluta.

lunedì 2 febbraio 2009

Il numero 5 di UWS è finalmente disponibile


Siore e siori, dopo lunga e tormentata attesa, eccolo qua.
Godetevelo!
Per acquistarlo, cliccate sull'immagine oppure qui.

domenica 1 febbraio 2009

Sofri e Calabresi: pagine a confronto

Di anni ne sono passati quasi quaranta. Da quella maledetta notte che cambiò tutto, per sempre.

A tre giorni dalla strage di Piazza Fontana, Pino Pinelli – ferroviere anarchico – dopo settantadue ore di interrogatorio vola dalla finestra dell’ufficio del commissario Luigi Calabresi, al quarto piano della questura di Milano. Si schianta sull’asfalto del cortile ma non muore sul colpo. La sua agonia dura altri dieci, interminabili minuti.

Il 17 maggio 1972 il commissario Luigi Calabresi viene ucciso sul marciapiede antistante la propria abitazione con due colpi di pistola. Per l’omicidio saranno processati e condannati, nel 1990, Adriano Sofri, Ovidio Bompressi, Giorgio Pietrosefani e Leonardo Marino. I primi tre a ventidue anni di carcere, l’ultimo a soli undici: il pentito Marino approfittò degli sconti di pena offerti ai collaboratori di giustizia.

Questa la storia in due parole. La storia che più o meno conoscono tutti. La storia che è passibile di interpretazioni, che offre il fianco a dietrologie o revisionismi.

La storia che non m’interessava per niente mentre leggevo SPINGENDO LA NOTTE PIÙ IN LÀ di Mario Calabresi e LA NOTTE CHE PINELLI di Adriano Sofri. Dentro alle pagine di questi due libri ho cercato la voce del passato, e l’ho trovata solo in quelle del figlio del commissario Calabresi.

Nonostante l’inizio folgorante sugli “anni di fumo”, il libro di Sofri annoia. Elenca, ragiona, sottopone dati e fa raffronti. Calcola, azzarda ipotesi, trae conclusioni. Le premesse sono quelle di un racconto cuore a cuore del tempo che fu, fatto a una ragazza di vent’anni (che quel tempo, bontà sua, nemmeno se lo può immaginare).

Il risultato è un freddo e nudo testo per appassionati e specialisti, il genere di libro che definirei “da consultazione”. Utile per chi fa il mio mestiere, o magari lo storico, ma non il genere di testo da tenere sul comodino.

SPINGENDO LA NOTTE PIÙ IN LÀ, invece, parla dritto al cuore. Lo dice la fascetta firmata Aldo Grasso e ha ragione. Mario Calabresi è del 1970; quando morì suo padre aveva due anni. Difficile ricordarsi qualcosa, eppure… Eppure le sue parole rendono viva la storia di una famiglia, la fatica di crescere orfano, il peso sulle spalle di un cognome come quello. E poi ancora raccontano il peso dei passi di un adolescente immerso nei microfilm della Biblioteca Soriani, col capo chino a ripercorrere quegli anni micidiali, a scandire parola per parola la campagna diffamatoria condotta ai danni del proprio padre.

Un gran libro, uno dei migliori che abbia mai letto sugli anni Settanta.

Se siete in cerca del profumo del decennio più controverso della storia del paese, SPINGENDO LA NOTTE PIÙ IN LÀ è il libro che fa per voi. Lasciatevi incantare dalla penna di un ragazzo che in quegli anni, troppo in fretta, è diventato uomo.