DA DOVE VENGO IO - CENT'ANNI vol.1

mercoledì 8 agosto 2007

Luca Sofri, i Finley e il Partito Democratico

Alle prossime elezioni voterò Partito Democratico. E il 14 di ottobre andrò alle primarie per scegliere il segretario.

Veltroni o Letta, non ho ancora deciso. E siccome non ho ancora deciso, da un po’ giro per assembramenti democratici, ove fondatori di mille colori si danno convegno.

Ieri sera io e la mia mogliettina siamo andati alla Festa dell’Unità di un paese dei dintorni.

Ci siamo sbafati un ottimo stinco e una birrona per un prezzo ridicolo, e sul più bello del caffè, proprio mentre alla radio i Finley urlavano Soffro di dipendenza / da una strana sostanza.... / io non posso star senza...
LA MIA DOSE DI ADRENALINA
(ché Bandiera Rossa non va più di moda nemmeno alla Festa dell’Unità), il presidente del circolin
o ha richiamato gli “interessati – e spero siano molti! –” in un bunker sotterraneo per la Riunione Propagandistica del Partito.

Gli interessati, per inciso, non erano molti. Una trentina.

E l’età media si aggirava più sui sessanta che sui cinquanta (perché c’eravamo anche noi “giovani”: una mezza dozzina di trentenni e un ragazzino del liceo).

Gli interventi sono stati tre. E si è parlato delle stesse cose che ho sentito in bocca a Veltroni a Torino:

- NO alla legge elettorale attuale. Che è una porcata.

- SI alle pari opportunità: 50% di presenza femminile nelle liste locali per le primarie.

- Le infrastrutture ecocompatibili, che ce n’è tanto bisogno.

- Il voto (alle primarie ma non solo) anche per i sedicenni.

Sul subito, avrei già avuto il mio bel da ridire.

Ad esempio: se la legge elettorale attuale fa così schifo (d’accordo, l’ha voluta il centro destra e grazie a ‘sta benedetta legge se le pure pijata ‘n saccoccia alle ultime elezioni), forse non era il caso di riproporla alle nostre primarie. E invece il 14 ottobre ci saranno 6 liste con 6 candidati piovuti dal cielo. Assolutamente non decisi a base popolare. E passi.

E passi pure che il 50% delle donne in lista è una gran cosa. Fico davvero. Però, guarda caso, su 6 candidati per la segreteria c’è una sola donna: la Bindi (e non dico altro).

Viva le infrastrutture ecocompatibili, ma a me basterebbe sapere quando finiranno i lavori sulla A4, che se mi sbaglio ad andare a Milano una sera, non posso tornare in autostrada perché duecento operai in notturna la stanno sventrando.

Evviva pure il voto ai sedicenni. Che però sospetto preferirebbero andare al concerto dei Finley domenica 14 ottobre, piuttosto che essere trascinati alla ex sede del PCI con mamma e papà.

Ma su questo ci torniamo, don’t worry.

Come ho detto, sono tante le cose su cui mi piacerebbe dire la mia. Ma sono venuto per ascoltare e ascolto. In silenzio. Qualcuno degli energici ragazzi del ’34 in platea, però, non è dello stesso avviso.

Se ne alza uno gridando ai tre sul palco: “DEH! VOLETE FARE IL PARTITO DEL FUTURO COI DE MITA E I DE MICHELIS???!!!!”

E un altro si accoda dicendo che “I Cattolici sono integralisti peggio dei musulmani! Ché lo Stato è LAICO e non si può fare il partito coi baciapile!”

E l’ultimo – il vero campione del mondo – ricorda che una formazione popolare così vasta non può avere futuro, “perché è dal 1921 a Livorno che comunisti e socialisti sono divisi. E adesso vogliamo tirar dentro anche i democristi e fare il pastone e alora…”

Panico. Sudore freddo.

E non sul volto dei tre in cattedra.

Sul mio.

A parte aver realizzato che da queste parti il nascente PD non farà gran fortuna. E che gli altri (Rifondazione e quel signore basso basso con pochi capelli) si riempiranno le tasche di voti a spese nostre.

A parte tutto ciò, non è questo il punto.

Il punto è che sembra di stare ancora nel ’68.

Di scene così, di assemblee proletarie, ne sto descrivendo a bizzeffe in Settanta.

Il punto è che quelle scene sono ambientate nel ’76, nel ’77.

Non trent’anni dopo, mannaggia.

A fine serata io e mia moglie finiamo a scambiar due parole con una ragazza dell’ambiente.

La ragazza è in giunta (o in consiglio comunale, non ricordo) e dopo due ore di discussione su intrighi e maneggi delle cose di casa nostra, su candidature spinte per tornaconti personali, sulle stesse cose di sempre, me ne vado a casa con tanto amaro in bocca.

E penso: ma che cazzo? È davvero questo l’unico modo di far politica nel XXI secolo?

Grazie a Dio, mi rispondo quasi subito di no.

E questo succede perché penso a Luca Sofri.

Luca Sofri è figlio di Adriano. Sì, di quell’Adriano Sofri.

Luca Sofri appoggia la costruzione del Partito Democratico. Ha fondato il comitato dei Mille.

Ha coinvolto un sacco di persone. Ha detto la sua.

Ha detto come vorrebbe il PD. Ha parlato di costruzione dal basso. Quella vera.

E come lo ha fatto?

Per radio, in tv?

Neanche per sogno. Lo ha fatto parlando dal suo blog.

Lo ha fatto attraverso WITTGENSTEIN.IT. Un’isola sperduta nella rete. Dove ci va chi ne ha voglia e ci torna solo per sentire la voce di Luca.

Che a volte ci azzecca, a volte no. Che è sempre onesta e l’amaro in bocca non te lo lascia mai.

Sofri aveva tante opzioni: non fare politica, farla male, farsi schiacciare dall’ombra del padre.

Ma il coraggio e il cervello hanno fatto sì che si mettesse in gioco per la migliore delle cause possibili.

Il futuro della sinistra, signori e signore, passa dal PD. Mettetevelo in testa.

Il comunismo è morto e sepolto e pure la DC si è squagliata senza più rossi a cui dare la caccia.

Se vi va, possiamo continuare a scannarci come nei film di don Camillo, oppure rimboccarci le maniche e tentare di costruire un Paese nuovo.

Luca su questo sogno ci ha messo la faccia.

E l’ha messa nel posto giusto: in rete, non in tv.

La gente a cui quella faccia piace si è fatta sotto. Si è posta le domande che Luca e i Mille, per primi, si sono posti.

Alcuni sono rimasti, altri no.

Questa è democrazia. Questo è fare politica nel XXI secolo.

I bunker asfittici coi veterocomunisti contro gli ex ciellini lasciamoli ai romanzetti storici come quelli del sottoscritto.

Perché, come dice Sofri, qui o si fa l’Italia o si vivacchia…

Chiudo con un’ultima considerazione sui sedicenni.

Ce l’avete presente un concerto dei Finley? Andate a vederne uno, per cortesia.

Fatevi travolgere da duemila ragazzine brufolose e che si strappano le corde vocali urlando DIVENTERAI UNA STAAAAR! UNA CELEBRIIITAAAAAA’!

E chiedetevi due cose:

1) A queste anime candide fregherà qualcosa di pensioni, D.I.C.O. e cuneo fiscale (Intendiamoci: ben venga che non gliene importi ancora nulla…)?

2) Siete sicuri di volere che il LORO voto influisca sul futuro del NOSTRO paese?

Spero non me ne vogliano Pedro, Ka, Ste e Dani: il loro disco, alla fine, l’ho pure comprato.

17 commenti:

Unknown ha detto...

Ciao Simone, mi chiamo Marco, ho avuto la fortuna di conoscerti(i complimenti sono scontati e più che dovuti), in senso letterario grazie a Lorenza, sono di Rimini e sono di sinistra, quella "cosa"(che brutto) che ora stento a vedere da qualsiasi parte mi volti, non la vedo certamente in parlamento, non la vedo nel nascente PD, non la vedo nei sotterranei che descrivi, ma non la posso vedere neppure in Luca Sofri, che, poi solo il tempo potrà dirlo, ci metterà un attimo a comparire anche lui nella scatola maledetta, magari in un o dei programmini della sua mogliettina...spero tanto di sbagliarmi, ma mi sembra solo un'altro paraculo in più...io parteciperò al vaffanculo day dell'8 settembre organizzato da Grillo, perchè penso che sia il solo modo rimasto per trattare con quella feccia di umanità chiamata "politici" che ci ritroviamo in questo paese ormai agonizzante...a volte vorrei avere anch'io un Andrea Sterling da mandare in missione...di sicuro non voterò più finchè non ci sarà qualcuno che possa realmente rappresentarmi...sono stanco, tanto stanco...D'Alema, Fassino, Bertinotti, Veltroni...basta...basta!!
grazie Simone, in fondo è proprio quando trovo gente come te o come Lorenza, e vedo le cose che fate e portate avanti, che mi si riaccende un lume di speranza...tenetelo acceso...tenetelo acceso

Simone Sarasso ha detto...

Marco, grazie per la fiducia. Grazie davvero.
Anche se non credo che la salvezza per questo Paese martoriato possa arrivare dalla lettaratura, dal lavoro di noi Miserabili (Hugo docet).
Vedi, che ci piaccia o no, l'Italia è una vecchia automobile. Un'automobile a gasolio. E quel gasolio, puzzolente e malsano finchè vuoi, è la nostra classe politica.
Tipi come Sterling ce n'è un sacco anche oggi, ne sono certo. E quei tizi la macchina vogliono fermarla, distruggerla, rottamarla. Sostituirla con qualcosa d'altro. Il LORO qualcosa d'altro.
Tipi come Sterling mi fanno paura. Ecco perchè scrivo quel che scrivo.
Ma il mio lavoro non cambia le cose, non apre le menti. Al massimo fa passare un paio d'ore rilassanti e fa venir voglia di conscere il passato.
Io, per quel vecchio scassone euro 1 che è il nostro Paese, faccio poco o nulla.
Perchè non ne ho i mezzi.
E perchè non saprei da che parte cominciare.
Raccontare il male (specie quello passato) è più comodo e più facile che immaginare il bene futuro.
Quello che serve al Paese è un'alternativa al combustibile inquinante che maciniamo da cinquant'anni.
E che quel carburante sia robaccia, te ne do atto, Grillo lo dice da vent'anni almeno.
Sta di fatto che non mi basta.
Io faccio parte di quelli che la macchina dello Stato non la vogliono rottamare. Magari metterci un impianto GPL.
E spero che il PD sia il carburante alternativo.
La macchina non diventerà ad acqua grazie a Prodi e Veltroni, ma magari inquinerà un po' meno di quando la guidava quel signore bassino.
Questo spero, per il Paese.
E il 14 ottobre farò la mia parte.
Detto questo, don't worry, non smetterò di lottare "a mi manera".
Terrò acceso quel lume, felice che per qualcuno sia importante.
Grazie ancora per le tue belle parole. un abbraccio.

Anonimo ha detto...

Ok Simone, il paragone automobilistico mi piace...il fatto è che però a me sembra che il combustbile sia sempre lo stesso...li ho votati xrchè odio qualsiasi tipo di guerra(su Sterling prima era ovviamente una battuta...non ho mai fatto a botte nemmeno da piccolo, sono obiettore di coscienza, se vedo una divisa mi viene l'orticaria), e rifinanziano missioni vecchie e nuove..li ho votati per ripristinare il senso e il diritto di giustizia preso a picconate dal nano e fanno l'indulto...li ho votati x migliorare i diritti di tutte le persone ed anche dei neonati, guarda cosa succede coi dico, pacs, ecc. e con la legge 40 sulla fecondazione, una legge talebana, che questo governo si guarda bene dal toccare...non parliamo del conflitto d'interessi, la barzelletta d'Italia...insomma io non vedo alcuna differenza(sigh) tra questi e quelli di prima..e probabilmente quelli di tra poco...
PS ma se Sterling lo vedi impersonato da De Sica, Trama chi lo fa Boldi? alla prossima..

Simone Sarasso ha detto...

Boldi? Mica male!
Anche se me lo immaginavo con la faccia di Castellitto (ma forse è troppo vecchio).
Ad ogni modo pagherei oro per vedere De Sica sparare in faccia al nostro miglior attore vivente... (sorry for the spoiler!)
Sarebbe una bella metafora del nostro cinema.
Su tutto quello che dici, non posso che darti ragione. E nel pacchetto ci metterei pure l'infamata degli F-35 (che con quei soldi risolvevi cinque anni di precariato...).
Detto questo, continuo a essere del parere che il Paese si cambia dal di dentro.
E che se non si sta uniti e non si stringono i denti insieme, è il Paese (leggi: sempre il nostro di dietro) che ci va di mezzo.
Detto questo, il bello della democrazia è che ognuno può pensarla come gli pare (tollero Fini, figurati Grillo!)

Un abbracccio e a presto

Anonimo ha detto...

Ciao! letto con interesse la parte sui sedicenni, ti rispondo con una battuta: finchè saprò che ci sono sedicenni che a 16 anni leggono su l'unità dell'esistenza della sinistra giovanile e vanno a bussare in federazione ds per chiedere se esiste nella loro città e finchè ci saranno trentenni che passano il loro tempo a guardar lucignolo e l'isola dei famosi penserò che tanto la prima che la seconda categoria possono produrre buone teste pensanti e anche teste.. che pensano di meno. Anche perchè i 16enni diventano rapidamente 18enni con diritto di voto: dato che il PD a cui penso io deve stare attento sì al rinnovamento della classe dirigente, ma questo sarà sempre una barzelletta se non sarà in grado di tornare a fare quella simpatica cosa che anticamente era nota come formazione politica della propria base, specie delle generazioni più giovani, penso che i 16 enni ci debbano essere, eccome!
Che poi sia una fatica coinvolgerli sono il primo a dirlo, ho avuto qualche esperienza in merito: ma forse vogliamo rinunciare a tenere dentro al processo tutte quelle fasce di popolazione con le quali abbiamo problemi a confrontarci..? Non arriveremmo lontano..

p.s. di anni ne ho 24, e francamente dopo 3 o 4 di militanza politica mi sento già.. meno giovane. Qualcuno dovrà pur esserlo no però in questo benedetto partito nuovo?

Simone Sarasso ha detto...

Ciao Stefan!
Battuta per battuta: ho dei dubbi anche sul raziocinio degli ottantenni. Da queste parti gira una voce su un vecchio signore siciliano, nipote di una giovane attivista di Forza Italia. Tanto insisteva la giovine, quanto il vegliardo rispondeva: "Stammi tranquilla, amore mio... Che lo voto a Burrascone!".
Poga oggi, poga domani, in cabina, preso dall'emozione, l'omino si sentiva perso nella marea di simboli.
Allora strinse fiero la penna, e scrisse in stampatello sull'intera lunghezza della scheda: "BURRASCONE".
E uscì tronfio per dare la notizia alla nipotina.
Morale della favola: scheda nulla e tutti a casa.
Questo tanto per dire che, come dici tu, a tutte le età, ci sono i dritti e i rincoglioniti.
E se il sottoscritto a sedici anni era una testa quadra, non è detto che lo debbano essere anche tutte le giovani fan del mio gruppo preferito.
Detto questo, a ottant'anni è dura cambiar idea. A sedici la si cambia un po' troppo in fretta. E per dieci che vengono in sezione a iscriersi alla sinistra giovanile, ce ne sono cento che vengono plagiati dalle tv di quell'omino basso basso.
Diciott'anni non è mica una brutta età per sapere chi sei.
O no?

Saluti,

Simone

Simone Sarasso ha detto...

Alla fine di questa diatriba sul PD passerò per conservatore, ne sono certo...:-)

Anonimo ha detto...

non so se le percentuali sono quelle. però l'unico modo per fare in modo che i 90 plagiati dalle tv berlusconiane si "redimino" quando faranno la x sulla scheda elettorale 2 anni dopo è quello di dare ai 10 che vengono in sezione la possibilità di crescere, formarsi, partecipare, comprese le decisioni. Ho difficoltà io a comunicare con un diciottenne (ok, io ero palloso anche quando avevo 18 anni, e con l'età a quanto pare la cosa è peggiorata, ma quello è un altro discorso.. :-D). Il punto è che quella è una fascia d'età che va coperta. Anche perchè, sinceramente, la sfida di coinvolgere veramente chi, come dici tu, cambia idea troppo in fretta, è estremamente formativa. ti faccio un esempio, che vivo quotidianamente in prima persona.Il partito ha bene o male il suo numero standard di iscritti: chi si è fatto la tessera negli ultimi 20 anni, è ragionevole pensare che continuerà a farsela, o perlomeno lo farà la maggior parte degli iscritti. Io nella mia sg a trieste sono un "veterano", ma ho fatto la mia prima tessera nel 2003. Al partito mi sono iscritto solo nel 2005. Non ci sono certezze. Niente è dato per scontato. E certo che questo crea problemi, perchè succede più di qualche volta che magari qualcuno si penta di essersi iscritto, scopra che non fa per lui, si trasferisca per l'Erasmus o torni a casa dopo l'Erasmus ecc ecc. Però d'altro canto ti spinge ogni giorno a cercare nuovi modi per motivare la gente. E questo vale ancora di più per i sedicenni che, per la cronaca, scarseggiano anche qui. Ma questo significa innanzitutto che non siamo abbastanza bravi noi. Poi penseremo a quali sono gli eventuali problemi di quella fascia d'età :-D

Simone Sarasso ha detto...

Stefan,
un'ultima battuta sugli indomiti sedicenni.
La mia è autoreferenzialità, ne sono conscio. Per cui prendila per quel che è.
Ad ogni modo non riesco a levarmi dalla testa l'immagine di me e del mio gruppo a sedici anni, imboscati il giovedì sera nei collettivi con tutto in testa tranne che la politica.
A seguire qualche ragazzina, a scroccare una fumata.
E in testa quella voglia (che nessuno confessava al proprio compagno) di essere rimasti a casa, ché tanto gnocca non se ne imbarcava, e soprattutto perchè il giovedì c'era Beverly Hills.
Non che non si sia cambiati, e terribilmente invecchiati, dopo.
E adesso mi guardo le repliche di Beverly Hills al pomeriggio senza sensi di colpa e so cosa vorrei dal Paese.
Detto questo, non mi sarei fidato del me stesso di allora. Non mi sarei dato in mano una macchina, figuriamoci una tessera elettorale.
Grazie a Dio non son tutti squinternati come il sottoscritto, e ci sono delle belle testoline anche a quell'età, che a sedici anni hanno già in mente il futuro del Paese.
E lo capisco il discorso sul ricambio generazionale, credimi, ché se no a tirar la carretta ci finiscono i veterocomunisti da operetta come quelli che ho incontrato io.
Resto comunque dell'idea (politicamente scorretta e fin troppo vecchio stile) che a sedici anni si ha in testa tutto fuorchè l'impegno civile. E va bene così.
A chiosa ripropongo le immortali parole di un assessore (evidentemente non di sinistra) delle nostre parti, pronunciateci di fronte alla nostra richiesta (di collettivo studentesco) di fondi per un progetto teatrale:
"Ma che teatro? Ma che cultura? Ai miei tempi ai giovani, interessava solo la figa!"

Vaxgelli ha detto...

Ciao. Ho fatto un giro sul tuo Blog e sembra interessante, complimenti.

Sul PD e le primarie, devo dire che anch'io per il momento sono indeciso, anche se la mia prevalenza è per Veltroni.

Simone Sarasso ha detto...

Caro Vax,
contento che il blog ti piaccia.
E spero ti piacerà ancora di più a settembre, quando il ritmo dei post riprenderà a pieno regime (la calura fiacca e sto già con un piede nelle ferie).
Torna a trovarmi, mi raccomando!

Simone

P.S: forse meglio Veltroni, ma lo so già che sarò indeciso fino al 14 ottobre...

Laura Marcucci FVG 2013 ha detto...

può votare gente che ascolta i pooh...

che pericolo vuoi che siano i finley a confronto.. :-D

Laura TS

Simone Sarasso ha detto...

Beh, dici i Pooh...
Quelli erano pure il punto debole del Compagno Piero (Fassari ad Avanzi, una decina d'anni fa...)
Ho visto il pezzo sul tuo blog sul voto ai "giovanissimi".
Per chi fosse curioso:
http://okappalaura.blogspot.com/2007/08/poppanti-al-voto.html
Belle le cose che dici e corretto il ragionamento. Molto meglio della robaccia trita e ritrita che ho sentito al congresso del PD nel bunker.
Concordo sullo svecchiamento dell'establishment ed ero un sostenitore della candiatura di D'Alema a Presidente della Repubblica (poi svanita in una balla di fumo).
Sulla parificazione del voto camera-Senato sono ancora d'accordo.
E' un retaggio antico, dell'italietta dei Cinquanta che descrivo nel mio romanzo.
Rimango però dell'idea che sedici anni siano pochi per imbracciare la tessera elettorale.
Ché l'effetto Finley è dietro l'angolo.
Pensa a Cicciolina o a jerry Scotti in Parlamento vent'anni fa.
O, senza andar tanto lontano, al potere di quel signore non tanto alto e alla gioventù azzurrina.
Metti caso che alla rock-star gossippara di turno venga in mente di candidarsi...
Comunque, mannaggia, lo sapevo che a far discorsi del genere m'infilavo nel tunnel del conservatorismo extra-forte.
Ma è democrazia anche questa, no?
La strada verso il "partito che vorrei" passa anche attraverso pareri discordanti da quelli della dirigenza.

Laura Marcucci FVG 2013 ha detto...

O, senza andar tanto lontano, al potere di quel signore non tanto alto e alla gioventù azzurrina.

che io sappia il bassotto è stato votato in amssa
da vecchiette ipnotizzate dai programmi mediaset... :-D

Simone Sarasso ha detto...

In effetti non hai torto neanche tu...
Penso a certe nonnine (tipo la mia) che non cenano se non c'è Emilio in tivvù...
Vabbuò tagliamo la testa al toro:
niente voto ai sedicenni e nemmeno agli ultraottantenni.
Questa sì che è par condicio...:-)

Laura Marcucci FVG 2013 ha detto...

Vabbuò tagliamo la testa al toro:
niente voto ai sedicenni e nemmeno agli ultraottantenni.
Questa sì che è par condicio...:-)

ok!
ma dopo te la sbrighi tu con le vecchiette...
a me fanno paura pure quando si incazzano perchè ho preso l'ultima confezione di fettine di pollo alla coop
figuriamoci sul diritto di voto!
:-D :-D
quindi vai avanti tu!!
:-D

Simone Sarasso ha detto...

Mi vedo già inseguito da torme di signore agée col tipico capello cotonato e la calza camoscio...
E' proprio dura la democrazia...