C'è questo libro che è davvero una perla.
E' il tipico libro che, sulla carta, non dovrei nemmeno sfogliare. Se date un'occhiata alla mia libreria, difficile trovare qualcosa senza morti ammazzati, pistoloni e complotti.
Però, a dirla tutta, è il classico romanzo che potrebbe stare nella metà di mia moglie. Vuoi perchè è anni che legge Vanity Fair, vuoi perchè, prima ancora, è stata abbonata persino a Donna (il mensile che la Bignardi ha diretto nel 2002). Insomma, in casa, in qualche misura, siamo "abituati" alla penna della Bignardi. E, se a mia moglie piace parecchio, devo dire che non ha mai lasciato indifferente nemmeno me.
Quando lessi la preview di NON VI LASCERO' ORFANI fui immediatamente animato da grande curiosità. Sapevo che mi sarei divertito un sacco a leggere quel libro.
Dunque, senza scoprirmi troppo, aspettavo che mia moglie l'acquistasse per carpirlo. L'avrei letto di anscosto, a sua insaputa, magari coprendolo con la sovracoperta di MORTI AMMAZZATI 2, tanto per dire.
Ma aspetta, aspetta e aspetta, quella donna non si decideva.
Allora una mattina ho voluto fare il brillante: sono andato in centro, l'ho comprato e l'ho portato a casa "per lei". "Amore", le ho chiesto, "sei contenta?"
"Da matti", m'ha risposto.
Ora, a casa mia "Da matti" significa che nel pomeriggio ti tuffi sul libro, lo azzanni alla giugulare e non lo molli finchè non è finito...
E invece niente, nisba. Passa una settimana, ne passano due, allorchè mi scoccio e le dico: "Amore, lo sposto un attimo nella mia libreria. C'è una cosa che mi è venuta in mente e dovrei prorpio controllare..."
Scusa pietosa. Credo che lei se ne accorga perchè non fa obiezioni.
Il giorno dopo mi becco un raffreddore massacrante, full optional: naso chiuso, brividi, etc. etc.
Vado stoicamente a lavorare ma nel pomeriggio proprio no ce la faccio a mettermi davanti al PC. Dunque leggo.
Che meraviglia! Di solito ho troppe cose da fare per passare un intero pomeriggio a leggere; è un lusso che mi concedo solo d'estate. Per cui questo stop è una specie di regalo.
Per due pomeriggi rimango solo con gli arretrati della mia libreria.
Prima do l'ultima botta a Biondillo. Che comunque è una rilettura, non ci sono grandi sorprese. E' come reincontrare un vecchio amico.
Poi tocca a NON VI LASCERO' ORFANI.
Lo bevo in un giorno e mezzo. Lo divoro d'un fiato.
E' proprio uno di quei libri che ti trascinano a fondo. Non riesci a smettere, non vuoi smettere.
Ci son dentro un sacco di cose per cui vado matto: ironia, malinconia "paesana", quei bei tempi là, ma soprattutto personaggi straordinari. Trattandosi della storia della famiglia Bianchi/Bignardi, chiamarli "personaggi" è quasi offensivo. Son persone quelle che stanno in pagina. E che persone, signori. Di cuore, feroci, affettuose, mangione, golose, gelose, furbe, zoofile, sempre pronte a far battute (anche sconce).
E' un libro che si respira in un pomeriggio, che scorre via come un film.
E' un libro importante. Importante per la famiglia di chi l'ha scritto, importante per chi ha voglia di ricordare. E magari di sorridere, ricordando.
Una perla, davvero, l'ho scritto in apertura di pezzo.
Uno di quei romanziche ti fa venir voglia di buttar giù appunti, di ricordare aneddoti, di telefonare a tuo fratello per riordinare le idee sul nonno bis o su quello zio che ha attraversato il mare per andare in America.
Se mai scriverò qualcosa sulla gente con cui son cresciuto, un po' sarà anche colpa della Bignardi.
Su anobii ho letto un commento esiziale su Orfani e su Daria:
Mi ha ricordato un po' l'Allende. Da lei mi aspettavo di più.
3 commenti:
Occhio Sarasso che se continui così perdi la tua street credibility!
@Anna Luisa: sono un uomo di strada dal cuore tenero e dalla lacrima facile...;-)
per questa volta...
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