venerdì 19 settembre 2008
Io ve lo dico....
...ma non mettetevi strane idee in testa. Settanta è finito.
Oggi ho posto la fatidica parola FINE al manoscritto del mio nuovo romanzo.
Il che NON significa che il romanzo sia veramente finito, nè che lo vedrete in libreria in tempi brevi.
C'è ancora un sacco di lavoro da fare. Misure da prendere, cose da aggiungere e da togliere, la lingua da rivedere e mille altre cosette.
Ora inizia il periodo più duro, quello del perfezionamento della creatura, della raffinazione del prodotto.
Davanti ci sono un sacco di mesi, prima di poter mettere finalmente un punto.
Prima di quel magico periodo che sta tra la consegna delle ultime bozze e il momento in cui il nuovo nato arriverà sugli scaffali delle librerie.
Come diceva quel genio di Celentano, il meno è fatto.
Ad ogni modo, volevo che lo sapeste.
Non chiedetemi quando uscirà, perchè non lo so davvero.
Dipende.
Dipende da un sacco di cose.
Comunque, la fase dove si butta il sangue è chiusa.
In allegato, quattro foto che ritraggono la mia postazione di lavoro, in condizioni da terremotato curdo dopo un anno e mezzo di impegno metodico e frenetico.
I fogli di Google Calendar sono pieni di rigacce nere.
A ogni riga corrisponde un paragrafo, più o meno.
Ogni giorno, per diciotto mesi, ho scritto un paragrafo (a volte due, a volte nessuno, a dire il vero). Quando il paragrafo era pronto, tracciavo una rigaccia sopra la voce che lo contraddistingueva nella mia agenda.
Il tempo delle rigacce è finito.
Se Dio vuole.
Ci tenevo foste i primi a saperlo.
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