Ricevo dall'amica e collega Barbara Gozzi e, come si dice, volentieri pubblico:
Il 6 agosto 2012 seguivo le
Olimpiadi londinesi da casa, Bologna fantasma, afa come da copione. Nel
pomeriggio su Twitter hanno iniziato a circolare informazioni sulla positività
all’Epo di un atleta italiano. È iniziato così.
Doveva essere uno dei tanti fatti
di cui sentir dire o che si legge online, solo che qualcosa poi ha preso a
muoversi autonomamente e confrontandomi con Massimo su Facebook ci siamo resi
conto che erano le tante storie a generare rumori di fondo. Storie dai colori
diversi - gialli, rosa, noir - ma anche versioni e libere interpretazioni,
difese e condanne, disdegno e perplessità.
Il progetto “Le mille e una
storia” è partito da qui, dall’impressione che da un ‘fatto zero’ ci potessero
essere tanti storytelling sottotraccia in attesa di essere raccontati.
Abbiamo chiesto a colleghi,
amici, addetti di settore e non, e alcuni hanno accettato la sfida: proporre una propria storia partendo dalla positività
all’Epo di Schwazer, rielaborando in autonomia fatti e notizie, dichiarazioni e
articoli, scegliendo qualunque approccio possibile.
Ci abbiamo lavorato per un po’,
nell’agosto 2013 eravamo lontani dalla conclusione poi alcune considerazioni
sul digitale ci hanno fatto scegliere la piattaforma Inbooki.
Mi piace che il risultato finale
sia strettamente e indissolubilmente legato alle nuove tecnologie, nello
specifico alla App della piattaforma (scaricabile
free da tutti i device) dentro la quale si rintraccia l’InBook (maggiori
informazioni qui).
Non è stato semplice realizzare il prodotto finale, con Massimo abbiamo
direttamente curato gli inserimenti e la costruzione in piattaforma, la
generazione di bivi e la gestione dei diversi contenuti, abbiamo dovuto spesso
metterci in discussione per ripensare al progetto immaginandone la ‘veste
finale’.
Ci siamo anche divertiti, a mio
avviso, immaginando contenuti collaterali come il booktrailer o i recenti mini video con le ispirazioni che
pubblicheremo nel corso delle prossime settimane a partire dal primo già online.
C’è sempre stata, dall’inizio,
un’idea fondata sul collettivo, sulla possibilità di condividere un approccio
allo storytelling comune negli intenti dove tirar fuori le singole visioni e
creatività. Nel prodotto si rintracciano racconti in senso classico ma anche
narrazioni con bivi e possibilità di scelta, innesti di video da YouTube,
immagini originali sensate con la storia stessa fino ad audio, illustrazioni e
percorsi tra pensieri. Anche nei contenuti extra ad affiancare la pubblicazione
c’è stato un bel lavoro di gruppo, grazie alle collaborazioni con lo storico
gruppo jazz faetino Faxtet per le musiche nei video, il montaggio e la vision
del professionista freelancer IT Pierfrancesco Marsiaj, alcuni partecipanti
hanno fornito brevi riprese per le prossime ispirazioni, Francesco Cattani ha
curato tutte le illustrazioni e in particolare una gif animata che è diventata
anche il leitmotiv interno di tutto l’InBook dove un uomo rosso corre tra le pagine virtuali.
Dimenticavo: per far uscire la
storia che mi saltellava in testa, son finita con un giocatore di scacchi e
dentro un misterioso buco profondo e
buio…
Barbara
Gozzi, 27 Gennaio 2014