Lo so che chi si loda s'imbroda ed è qualche giorno che non faccio altro che postare recensioni, complimenti, e quanto sei bravo, e basta! Direte voi...
Ma se non faccio almeno un post su questo pezzo, l'autrice si arrabbia.
Per cui...
Ecco il link.
Il tutto conglobato nella sezione RECENSIONI di CONFINE DI STATO.
venerdì 27 luglio 2007
La legge dei fessi, uno spin-off di Confine di Stato
Questo racconto non è nuovo. Come la maggiorparte dei contenuti speciali che sto mettendo online.
E magari l'avete già letto sulle pagine di Thriller Magazine, al quale l'avevamo dato in anteprima.
Ad ogni modo questa versione di sicuro non l'avete mai vista.
Questa è la original version del racconto, in cui viene citato anche il nome dell'Isola in cui si svolge questa storia. L'Isola è la stupenda Isola del Giglio.
E i fatti hanno a che vedere con ciò che vi successe nell'agosto del 1976, quando lo Stato italiano decise di mandare in esilio sull'Isola due tra i principali indiziati per i fatti di Piazza Fontana: Franco Freda e Giovanni Ventura.
In Confine questi due signori si chiamano Gelo e Leone. Così nel racconto.
La storia mi fa raccontata nel luglio del 2005 da uno dei testimoni oculari: il dr. Armando Schiaffino, medico condotto dell'isola, che all'epoca dei fatti era solo un promettente studente di medicina. Armando prese parte ai moti di quei giorni.
E ritagliò ogni articolo che parlasse di quello che stava succedendo.
Armando è la vera memoria storica di quel periodo, e colgo l'occasione per dirgli grazie. Grazie per avermi regalato quella storia che tutta Italia, nel '76, visse giorno per giorno col cuore in gola. E che (quasi) tutti, ormai, hanno scordato.
Ultima nota di costume, piuttosto divertente.
Verso la fine del racconto appare un paragrafo intitolato Stella o Giaguaro.
L'idea (che avranno colto in venticinque. Ecco il perchè di questa nota esplicativa) è di fare il verso a un libro dell'editrice Luni di quasi dieci anni fa (1999) intitolato Stella e giaguaro.
Il libro, scritto da Federico Italiano e Stefano Pellò, grazie alla magia nera dei remainders, è ancora in circolazione, e su ibs lo trovate anche ad un prezzo interessante (provare per credere).
Ma questo non è il punto.
E il punto non è nemmeno il contenuto del libro (una raccolta di liriche sudamericane scelte e tradotte dai due baldi giovani in questione).
Il punto è che Federico Italiano, per le ragazzine novaresi di dieci anni fa (ma fai pure quindici. tant'è che le ragazzine di allora, adesso hanno sì e no trent'anni...) tirava più di Johnny Depp (e gli assomigliava pure parecchio).
E le suddette ragazzine si presentavano a frotte fuori dalla sua scuola per rimirarlo.
Figuratevi quando uscì il suo libro che disastro di vendite che fece (a Novara, nel resto del mondo non credo sia andato fortissimo...).
Siccome tra le adoranti di un tempo c'era pure la mia dolce metà, il libro è finito nella nostra libreria.
Potete immaginare quanto la mia sensibilità di rozzo tarantiniano sia vicino alle delicate liriche sudamericane. Da anni io e mia moglie ci ridiamo su: io che la sfotto dicendo che se l'avesse scritto Ingnacio Vattelappesca, col cavolo che l'avrebbe comprato. Lei che ancora sostiene che il Johnny Depp della Bassa non c'entra nulla, e che il libro lo acquistò per la sua affinità rivoluzionaria allo straziato popolo del Latinoamerica.
Ridi oggi, ridi domani, lo sfottò l'ho (cripticamente) immortalato nero su bianco.
Fine dell'inciso.
Il racconto lo trovate qui e, ça va sans dire, nella sezione CONTENUTI SPECIALI.
Enjoy...
P.S. Hai visto mai che con questo post le vendite di Stella e giaguaro subiscano un'improvvisa impennata fuori tempo massimo...
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