DA DOVE VENGO IO - CENT'ANNI vol.1

lunedì 23 luglio 2007

Due recensioni (vecchiotte) per Turkemar


Sto riordinando la rassegna stampa (tra poco la renderò scaricabile dal sito, per i veri feticisti, o semplicemente per i giornalisti...) ed ecco che saltano fuori un paio di recensioni di Turkemar, il mio romanzetto su Buscaglione.
Ve le ripropongo, anche se un po' datate.
Qui quella della Stampa.
E qui quella della Sesia.
Buona lettura!

Mi ha scritto De Cataldo...


Avete presente quella scena in Scuola di ladri in cui Paolo Villaggio si rivolge all'uomo di colore, che per tutto il film è stato chiamato "Nero", chiedendogli: "Ma Nero è proprio il tuo nome?"
E l'aitante moro risponde: "No. Quello è il cognome. Di nome mi chiamo Franco."
E mentre se ne va, con la migliore delle voci fantozziane, Villaggio esclama: "Franco Nero... Il mio idolo!".
Avete presente?
Beh, oggi è successa una cosa del genere. Uno dei miei idoli, uno dei miei maestri assoluti nel mestiere che faccio, si è preso la briga di farmi un salutino via email.
Giancarlo De Cataldo, l'autore di Romanzo criminale, la crime story italiana migliore del decennio, mi ha scritto un paio di righe su Confine di Stato.
E c'è di più... Ma godetevelo in originale:

Caro Simone,
ho molto apprezzato Confine di Stato,
e ho suggerito il tuo nome anche a un
paio di produttori che cercano firme
per fiction non proprio becere. Staremo a vedere.
Se posso permettermi un consiglio, è
quello, nei prossimi capitoli (Jacopo de Michelis
mi ha detto che stai lavorando a una trilogia)
di smarcarti un po' dall'ossessione di cercare
il filo comune degli eventi che racconti,
indugiando ( o forse dovrei dire indulgendo)
talora sulla componente "caso", "Destino", che,
di là dai disegni umani, pure ha giocato un ruolo
preponderante nella stessa recente storia patria.
Ma se vuoi, una volta o l'altra, ne parliamo anche
di persona. Per il momento, passiamo al tu, che
fra scrittori è più conveniente!
(...)
Allora, va' avanti e vediamo che succede, che sono
col fiato sospeso!
Un caro saluto
Giancarlo de Cataldo

Non aggiungo altro.
E credo che non smetterò di sorridere per tutto il giorno (altro che l'articolo su Repubblica...)