Cari amici vicini e lontani, è ufficiale: non ho più l'età per fare bisboccia per così tanti giorni di fila.
A Brescia è stato fenomenale, ma parecchio massacrante.
Vi racconto brevemente cos'è successo nelle ultime 48 ore.
Mercoledì sveglia presto, due ore di lavoro e partenza per Brixia. Panino in autogrill, arrivo in albergo e incontro con gli amici KAI ZEN.
Due passi (ma proprio due, perchè Bruno è infallibile e trova la strada meglio di un GPS) e arriviamo in Camera di Commercio con un devastante anticipo. Non c'è ancora nessuno: niente pubblico, niente intervistatori. Solo noi e un bar che vende le Beck's a 1,50 euro.
Potete ben immaginare...
Non so di preciso quante ne abbiamo bevute. So solo che quando il mio amico Angelo Petrella ne ha ordinata una (erano le quattro del pomeriggio, non le due di notte), il barista l'ha guardato sconsolato dicendo che le aveva finite.
KAI ZEN + SARASSO = catastrofe termonucleare.
I miei soci van sul palco e scodellano una performance a dir poco strepitosa. Vi dico solo che tra il pubblico c'era anche una scolaresca (allievi del liceo, credo) e a fine intervento le ragazzine sgomitavano per farsi una foto col dinamico trio (trio perchè mancava Guglielmo)
Scene di deliro puro.
FAVOLOSI.
Io salgo un'ora più tardi (la sbronza comincia a riassorbirsi, grazie a Dio) e tutto sommato faccio il mio dovere. Grandissimi, al mio fianco (ben più sobri e preparati di me) PATRICK FOGLI, GIUSEPPE GENNA, SERGIO ALTIERI e BARBARA BARALDI.
Tutto finito per ora di cena. Ennesima birra, telefonata del mio editor che mi comunica che SETTANTA sarà lungo "appena" 680 pagine (ho le bozze sul PC: è spaventoso...:-D) e via al ristorante.
Lì la tavolata è davvero interessante. Ci sono anche Mike Jacob e Daniela De Gregorio e si chiacchiera che è un piacere. Verso le 10.00 Sergio e Giuseppe tornano a Milano. Noi ciondoliamo ancora per un po' in giro ma non troviamo un bar aperto manco a pagarlo (meno male...), per cui prima di mezzanotte siam tutti a letto.
Giovedì mattina faccio un tour de force da paura.
Sveglia presto, colazione, saluti, abbracci e macchina fino a Novara.
Pranzo rapidissimo, due orette di lavoro e poi via, di corsa in stazione a prendere il treno per Milano. Alle sei e mezza Scurati presenta il suo ultimo romanzo e io non me lo voglio perdere per niente al mondo. Arrivo al pelo, saluto Antonio, mi ricongiungo con due cari amici (Luca e Ale, accorsi per l'evento) e agguanto un Beck's per godermi meglio lo spettacolo.
Sul palco, oltre a uno Scurati in grandissima forma, Enrico Mentana, Massimo Gramellini e Marco Belpoliti. La discussione è di razza: si parla di paura, media, televisione, Corrado Augias, sonnambulismo e pioppi da truciolo. Scopro che Mentana è proprio un bell'uomo e che Gramellini è altissimo.
Alle otto tutto è finito. Recupero un autografo da Scurati, saluto il gruppo e corro a mangiare uno ottimo spaghetto con Luca e Ale.
Alle undici e mezza sono a casa, stremato.
Stasera Vercelli e domani di nuovo Milano (alle 5, dalla Tecla, Stefano Di Marino presenta la TRILOGIA DI MONTECRISTO. Posso forse mancare?)
Spero di sopravvivere.
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