DA DOVE VENGO IO - CENT'ANNI vol.1

martedì 8 marzo 2011

Damir Ivic, STORIA RAGIONATA DELL'HIP HOP ITALIANO (Arcana 2010)

Questo è il tipo di libro di fronte al quale o si perde la testa o si resta indifferenti.
Niente mezze misure.
Per quanto riguarda l'indifferenza, niente di male: se non ve ne frega niente del rap, del breakin', del turntablism o del writing, sono convinto che la vostra vita tiri innanzi senza problemi.
Probabilmente pensate che Neffa sia un cantante pop, e che sia normale che faccia duetti zuccherosi con J-Ax (altro cantante pop appena più truce), urlando a squarciagola: "NELLE PALESTRE BALLERANNO LE SIGNORE!!!!"
E magari vi chiedete pure che fine abbia fatto quel ragazzo un po' abbondante che cantava SUPERCAFONE (Te la ricordi? Eravamo ad Alassio quell'estate! Quanto l'abbiam ballata!)
Forse pensate pure che Caparezza sia intelligente ma troppo... troppo di nicchia.
E Mikimix, ammettetelo, non avete proprio idea di chi cazzo sia.
Comunque, no. Non c'è pericolo: Fabri Fibra e Club Dogo li ascolto se proprio proprio passano in radio, ma se mi capita il video su Deejay TV cambio canale.
Ecco, se vi siete riconosciuti nel profilo, il libro di Damir Ivic non fa per voi.
Ma se per caso vi è capitato di trascorrere i pomeriggi con i bassi a palla nelle orecchie e la voce di Don Kaos che vi azzanna lo stomaco, o le serate a far girare un microfono, a sputarci dentro rime asciutte, a inseguire a tutti i costi quella parolina con la S: STILE; se le prime braghe larghe che vi siete comperati erano della INTRO, se in macchina avete ancora le cassette da 100 minuti con Stop al panico in loop da un lato e dall'altro Slega la lega e Fotti il buio; se pensate che SXM sia il miglior album hip hop italiano di sempre (e avete ragione) e che la trasformazione di Esa e Polare in Gente Guasta sia uno dei migliori finali di partita di sempre... be', allora questo libro fa proprio al caso vostro.
Damir Ivic non è un giornalista musicale fighetto che ha fiutato l'affare e s'è messo a scrivere con toni paraculi la storia recente della doppia H. Damir Ivic è un professionista serio. Un comunicatore scevro da pregiudizi e, soprattutto, uno della Vecchia Scuola.
Ai tempi di maggior fotta del movimento scriveva per Aelle (Alleanza Latina, la vera bibbia del B-Boy made in Italy dal '91 al 2000), ha macinato chilometri su e giù per lo stivale, di jam in jam, per ficcare un registratore davanti a chi cantava, suonava, brekkava o dipingeva. Si è consumato i polpastrelli sui tasti per dar voce a tutti, ma proprio tutti i rappresentanti della scena.
Damir Ivic c'era. E, quando parla, parla con cognizione di causa.
La storia che racconta è la storia di una cultura che viene da lontano. Che viaggia leggera e invisibile fin dalla metà anni Ottanta attraverso documentari che passano a tarda notte su reti private e video che che girano una volta ogni morte di papa (sempre a notte fonda) su canali qualunque, in un mondo senza internet o MTV, aggrappato alle deboli spallucce della neonata Videomusic.
Rime in inglese dure a capirsi che suonano una meraviglia, dischi attesi settimane al negozio, viaggi a New York, favole di emancipazione, tute a strisce e scarpe da ginnastica, partenze, ritorni.
Il Muretto di Milano, il Regio di Torino, Roma, Napoli, Bologna.
Finchè qualcosa non esplode. Finchè non arrivano i Novanta. Finchè in Italia non deflagra il fenomeno posse, che farà la fortuna del movimento e nel frattempo lo pugnalerà al cuore.
Isola Posse All Stars, Fuckin' Camels 'n effect, Lion Horse Posse, 99 Posse.
E poi è uno tsunami. L'onda si alza, inesorabile, travolge tutto e tutto cambia.
Le comparsate ad Avanzi, la colonna sonora di Sud di Salvatores. L'hip hop s'infila dovunque, si macchia di raggae, s'infibula con la lotta dei centri sociali, viene sfregiato dall'imbarazzante stalinismo di alcune situazioni al limite.
Muore e rinasce, si consuma peggio della fenice per poi risorgere dalle proprie ceneri. Le crew si mischiano, il beat si fa crudo ed esasperato. Qualcuno cambia strada, qualcun altro dice di no al grano facile e corre a rintanarsi nel buio dell'underground di sempre.
Ma, a dispetto degli scazzi, dei tradimenti, delle promesse non mantenute, dei balzi in avanti e di quelli da gambero sbronzo, la cultura sopravvive. Attraversa un altro decennio, sfida il nuovo secolo. Arriva, un'altra volta, alle orecchie di chi non sa neanche che significhi "hip hop", ma si è appena iscritto(a) a un corso di danza (tanto fico!) che porta quel nome come un distintivo sul petto.
E in classifica, di quando in quando ti ritrovi il nome di Fabri Fibra, quello dei Club Dogo, del solito sfavillante Caparezza. Senza avere idea che quella gente, in un modo o nell'altro, con la Vecchia Scuola ci è andata a braccetto per un sacco di anni. Non ha mai smesso di parlarci, anche se adesso urla prepotente nelle orecchie dei pischelli.
E' la storia di un viaggio, quella che racconta Damir Ivic nel suo stupendo, fondamentale (è il caso di dirlo) STORIA RAGIONATA DELL'HIP HOP ITALIANO. Una storia che a quelli come me, che hanno appena gli anni giusti per esserci stati quanto tutto cominciava (all'epoca di Stop al panico avevo proprio l'età dei fan più giovani di Fibra, oggi), mette addosso un po' di nostalgia, un sacco d'emozione e una voglia matta di andare a pescare tra i vecchi cd, o magari di fare un mega ordine in rete di tutta la roba che all'epoca ha sempre e solo ascoltato su cassettine strausate perchè i soldi non bastavano per le bombole. Figuriamoci per le adidas o i cd (manco c'avevo un lettore, all'epoca. Il primo l'ho preso coi punti della Coop nel '96...)
Questo è il libro che mancava.
Di quelli che se ne esce un paio in un anno, è stata un'annata memorabile.
Uno di quei libri così perfetti che, porca troia, avrei voluto scriverlo io.

mercoledì 2 marzo 2011

"Nina dei Lupi" di Alessandro Bertante allo Strega: una rivoluzione dal basso

Oggi è successo qualcosa. Qualcosa di entusiasmante.
Il nuovo romanzo di Alessandro Bertante, "Nina dei lupi", è in giro da qualche giorno. Le prime recensioni ne parlano assai bene; e a ragione, visto che Alessandro è un narratore di razza. Qualcuno, proprio in una di quelle recensioni, suggeriva che un libro tanto potente dovrebbe concorrere per lo Strega, il più prestigioso premio letteraio italiano.
Be', per partecipare allo Strega esistono delle procedure ben precise e di solito il mondo editoriale (leggi: le case editirici che concorrono) si mobilita ben prima di proporre la candidatura di un autore al premio. Si fa un po' di rumore attorno al titolo, si chiamano i giornalisti, escono pezzi sui giornali.
E' la prassi più o meno. E' parte di un meccanismo consolidato.
Oggi, però, è successo qualcosa di anomalo, magico e straordinario. E' nato in rete un piccolo movimento spontaneo (voluto da due scrittori, Teresa Ciabatti e Giuseppe Genna) a sostegno della candidatura del romanzo di Alessandro Bertante al prestigioso premio. E' stato creato un gruppo su facebook che nel giro di poche ore ha registrato un numero di iscritti a dir poco impressionante (mentre digito siamo a quota 414, in salita).
E, sempre nel giro di poche ore, una tra le più note riviste culturali online, AFFARI ITALIANI, ha dedicato un pezzo alla questione.
La marea monta di minuto in minuto, così come la curiosità e la partecipazione che vanno a costruirsi intorno al gruppo. A leggere i commenti in pagina traspare un entusiasmo sincero. Lettori curiosi si affacciano e dicono di volersi procurare al più presto il libro. Altri, che hanno già acchiappato la propria copia, condividono in tempo reale impressioni e giudizi.
Scorrendo le testimonianze, sono pervaso da grande gioia, innanzitutto perchè ferve la discussione intorno ad un romanzo speciale. A un grande romanzo.
E questo fa bene al cuore, oltre che alle lettere.
Ma, soprattutto, perchè gli aderenti spontanei alla "causa", invocano dal basso una candidatura al Premio - quello con la P maiuscola - ribaltando le consuete logiche editoriali, sorprendendo (e, immagino, riempiendo di gioia) l'editore stesso, Marsilio, che sulla medesima pagina fecebook si trova a commentare: "Bertante allo Strega a furor di popolo?"
Insomma, che Bertante ci vada o meno allo Strega (cosa che mi auguro vivamente. Perchè il vecchio Bert hai numeri per suonarle a un bel po' di gente, là fuori), la questione è che è straordinario che nel mondo delle italiche lettere, spesso polveroso e legato a logiche editoriali asfittiche, di punto in bianco nasca una candidatura "dal basso" a uno dei premi più prestigiosi (e più contestati) dell'intero Sistema Letterario.
Io non vi chiedo di iscrivervi al gruppo. Perchè su facebook ci sono un sacco di adesioni a cuor leggero che molto poco bene fanno alle cause che dovrebbero supportare.
Vi consiglio, però, se vi va di leggere un bel libro, di dare una chance a "Nina dei lupi".
Ne rimarrete stregati, ne sono convinto.
Allora, solo allora, sì che avrà senso puntare il browser sull'indirizzo del gruppo e aderire.
Pensate un po' che razza di botta sarebbe se fossero i lettori, una volta tanto, a convincere un editore a far concorrere un autore per lo Strega. Lettori soddisfatti, motivati, interessati, consapevoli. Sarebbe davvero un sogno, e una grande lezione di meritocrazia.
Forza Alessandro e forza Nina. Che l'apocalisse meritocratica, una volta tanto, travolga ogni cosa!

lunedì 28 febbraio 2011

Clandestina vs Slittamenti: microcronaca di una due giorni romano orbetellana hardcore

Cari amigos vicini e meno vicini,
è da un po' che non scrivo una microcronaca di una trasferta, ma questa volta non posso sottrarmi dal momento che l'ottimo Fernando Quatraro, a.k.a. Mister Effequ, me l'ha esplicitamente richiesta. Dunque, siori e siore, allacciate le cinture: si parte con il racconto sincopato di una due giorni tosco-laziale di assoluto profilo hardcore.

Giovedì 24.02.11
Partenza con calma, verso le 11.30. Sveglia comunque presto: ormai i ritmi imposti dal giovane Albertino sono marchiati a fuoco nel dna del papà e di dormire oltre una certa non se ne parla. Viaggio fichissimo col sole, i miei nuovi occhiali scuri da 7 euro e i Dropkick Murphys a palla. Alla vista del mare, poco prima di Genova, quasi mi commuovo.
Caldissimo dentro l'abitacolo, ma fuori c'è una sorpresa. Approdato ad Orbetello, mi aggiro come uno zingaro (per niente felice) per il parcheggio, sferzato da una tramontana polare in cerca del parchimetro, salvo poi scoprire (dopo averlo misurato a falcate in lungo e in largo. Il parcheggio, non il parchimetro.) che il parchimetro non c'è. L'hanno sfasciato i vandali. E il sindaco non l'ha mai rimpiazzato, tanto sta in campagna elettorale.
Ah ecco.
Anyway, in qualche modo parcheggio, cavo la valigia e mi precipito in casa di Fernando. Ad attendermi, sua moglie Susanna, gentilissima come sempre, che mi offre un caffè e una fetta di torta a dir poco deliziosa. Verso le otto arriva anche Nando, nel frattempo io leggiucchio il nuovo Ammaniti. Cena da Francesco, il figlio primogenito di casa Quatraro. Primitivo del Salento in abbondanza, risate e vento freddo che entra dalla finestra ogni volta che ci fumiamo una paglia.
Talisker prima di dormire in un pub scavato nella roccia.
Termino Ammaniti (Io & Te è anche un bel libro, niente da dire. Però, mannaggia, non vale i soldi che costa. Con che coraggio me lo vendi a dieci sacchi? L'ho letto in due ore...)
Notte gelata nella stanza più esposta alla tramontana di tutta la casa.

Venerdì 25.02.11
Sveglia presto (ormai sono insonne, ve l'ho detto), colazione pantagruelica, doccia e via! Si parte direzione Roma. Viaggio tranquillo e rilassato, la compagnia di Fernando è sempre favolosa.
La Capitale ci accoglie luminosa e fredda da morire che è l'una passata. Si parcheggia dalle parti di Ponte Sisto e ci si fionda da Augustarello per un piatto di cacio e pepe come Cristo comanda.
Augustarello è imbottito di gente. Poco male, si va dal Moro.
Amatriciana, cacio e pepe, vino della casa, caffè, grappa. Per un prezzo con cui a Milano non ti compri un paio di Negroni sui Navigli. Due passi a Trastevere, caffè da Bibli, quattro passi prima della presentazione, una coca da Friends e finalmente si fan le sei e mezza.
La presentazione avrà luogo in un locale molto cool: il MOOD CONTEMPORARY CLUB.
Ci arriviamo insieme a Federico di Vita, uno dei curatori di Clandestina, che nel frattempo ci ha raggiunto. Fede è tipo giusto, è un piacere conoscerlo e bere qualcosa insieme.
Mentre ci scoliamo del bianco e della birra, arriva il pubblico della serata, quasi esclusivamente femminile. Sala piena, solo psoti in piedi (sala piccina, va detto. Ma son comunque soddisfazioni...)
Presentazione che fila liscia, auditorio attentissimo e parecchio preparato: un grande piacere.
Nota di merito ad Andrea Buoninfante, uno degli autori più in gamba di CLANDESTINA (nonchè del romanzo LA CALATA DEL SANTO A TRE GAMBE) e straordinario affabulatore. Citazione da dieci e lode: "Perchè voialtri nun l'avete capito, ma a me scrive me rompe li cojoni..."
Tutti in piedi sul divano.
Ancora una birretta post-presentazione, qualche trancio di pizza al volo, due chiacchiere con gli amici e poi è ora di andare.
Arrivo ad Orbetello due ore più tardi. Io e Fernando ci perdiamo anche dalle parti dell'Eur. Ma con classe.
Nella mia stanza ci pattinano i pinguini. Indosso una tuta e tre maglioni e mi metto a letto a leggere ACCIAIO di Silvia Avallone. Ma sapete che non è male? E io che che come un babbo di minchia, per dar retta ai pregiudizi, non l'avevo ancora sfogliato.
Forse sto invecchiando. A trent'anni suonati riscopro i best seller.
Alle due nanna e arrivederci (arrivederci Roma. E' il caso di dirlo).

Sabato 26.02.11
Sveglia sempre presto (8.30. E mi sembra di essermi alzatoalle 11.00. Fate conto che sono andato a letto alle due passate...), doccia, valigia, saluti a Fernando e Susanna e partenza.
Strada triste e monotona. Poco sole, molto vento. Panino in autogrill. Freddo come le brioches di "Nel nome di Ishmael".
Arrivo a Novara nel primo pomeriggio e giro in centro con la famiglia.
Sera con amici (e molti, molti bambini!). Il mio Albertino crolla verso le dieci. Gli altri papà mi tengono compagnia cullando i propri lattanti che proprio non hanno nessuna intenzione di abbioccarsi. Beviamo bourbon del Kentucky, nel frattempo. Un sacco di bourbon del Kentucky. Le mamme, in cucina, chiacchierano in libertà. A mezzanotte tutti a nanna, per cortesia. Che ho 1200 km sulle spalle. Arrivederci core.
Roma è sempre Roma.

domenica 20 febbraio 2011

Clandestina (Effequ 2010): ingannevole e sublime


CLANDESTINA, l'antologia di racconti a cura di Federico Di Vita ed Enrico Piscitelli uscita qualche mese fa per Effequ, è un testo ingannevole. Sublime ed ingannevole.
Dal titolo e dalla copertina ci si aspetta una raccolta di racconti "migranti", una serie di testi sull'emarginazione che qualunque straniero subisce quando decide di lasciare il proprio Paese d'origine. Non per diletto o per legittima voglia di scoprire il mondo. Ma per fame, per povertà, indigenza, mancanza di futuro. Ci si attende, scrutando la copertina bianco-rosso-nera, che questo libro parli della proverbiale "ricerca di fortuna", con tutto il doloroso bagaglio che questo tipo di viaggio si porta appresso.
E quando s'inizia a leggere, almeno per un paio di racconti, la sensazione è confermata. L'apertura è affidata al bellissimo e tagliente Luoghi comuni e feroci di Federico Longo, una collezione delle porcate che gli italiani s'infilano in bocca quando parlano di stranieri, di migranti, di extracomunitari:
Se vengono qui devono rispettare le nostre regole, prova tu ad andare a delinquere a casa loro e vedi che fine fai!
Io non sono razzista, e quelli che vengono qui a lavorare mi stanno bene, ma che non si azzardino a pretendere tutele, diritti, buste paga in regola o sicurezze sul lavoro! Io gli faccio un favore ad assumerlo e il negro che fa? Se si spacca un braccio in cantiere vuole andare all'ospedale e mettermi nella merda... ma siamo impazziti?!?

E via discorrendo.
La seconda storia (Venerdì, di Davide Martirani) cavalca più o meno la stessa onda, ribaltando il punto di vista e shiftando l'ambientazione di parecchi chilometri.
Ma quando s'incappa nel terzo racconto - Cinquantuno di questi giorni, di Francesco Sparacino - l'inganno è finalmente svelato: weirdness e teatro dell'assurdo s'impastano a una storia d'emarginazione à la Benjamin Button. Al posto di un giovane vecchio c'è un bimbo che cresce troppo in fretta, che brucia le tappe per diventare uomo nel giro di qualche giorno, che consuma la propria esistenza di fronte a un televisiore che non è lo schermo del mondo, ma solo dell'ennesimo inganno.
La trappola della comunicazione, la gabbia mediatica che serra e avvinghia il Paese imbottendogli la testa di stronzate è uno dei possibili file rouge della clandestinità dell'esistenza che l'antologia suggerisce. La cattiva maestra popperiana, latrice di un'immagine falsa e patinata del baraccone italiano, torna spesso nel testo, e anima pezzi forti e crudi come il racconto finale, La ruota della fortuna di Angelo Calvisi.
Ma ci sono altre strade per raccontare la diversità: particolarmente degne di nota sono quelle intraprese dalle uniche due autrici della raccolta, Ilaria Giannini e Matilde Quarti.
Giannini dipinge nel suo Bianca l'alienazione ripiena di vita di una gravidanza indesiderata, portata addosso come un cappotto a Marrakech in pieno agosto.
Quarti graffitta in pointillisme la diversità di Beatrice: sognatrice malata ad occhi aperti, artista dell'equivoco visuale, povera milanesina tutta sola.
Il resto della raccolta è un potente volo d'uccello su mondi altri, a volte visionari e semplicemente folli e fantascientifici (Guardatelo, Marco Maccio di Giacomo Buratti, Il crudele apprendistato di Vero Almont di Ernesto Baj, La svastica sul petto di Marco Montanaro), altre volte effimeri, strepitosi, deliziosamente letterari (La Madonna dei Nascosti di Andrea Buoninfante), altre ancora crudi come mezzo chilo di carne umana (Il sopralluogo, scritto col metodo SIC - Scrittura Industriale Collettiva, e Marta di Alessandro Romeo).
CLANDESTINA è un testo ingannevole, ve l'ho detto. Ingannevole e sublime.
Perchè promette di raccontarvi lo straniero, il diverso, l'altro. E finisce per raccontarvi la parte peggiore di voi stessi.

giovedì 3 febbraio 2011

Libri nuovi, vecchi, già letti e ancora da scrivere

Primo post dell'anno in ritardo funambolico rispetto al solito. Se continua così, persino il buon proposito di un post al mese va a farsi benedire. Comunque, bella gente, non scrivo per lamentarmi, ci mancherebbe. Qui succedono un sacco di cose belle e tra i progressi di Albertino e un mare di nuovi lavori interssanti non ci si annoia per nulla.
Ho voglia di parlare di libri, perchè da queste parti ne sono arrivati parecchi e parecchi sono stati divorati.
Inizio con un paio di segnalazioni che mi riempiono d'orgoglio.

1. SOLDATO REGIO, la nostra graphic novel risorgimentale, è ancora in cerca di un editore. Tuttavia, fa già scalpore sul CORRIERONE!

2. Da qualche tempo, in giro per l'Europa, ricercatori, studiosi e docenti universitari hanno iniziato ad occuparsi del mio lavoro. Negli ultimi tre anni sono usciti diversi titoli che si trattavano tangenzialmente dei miei romanzi o della ricerca ad essi sottesa (tra i titoli più significativi val la pena citare L'Italie en jaune et noir di Maria Pia De Paulis Dalembert, Bombe a inchiostro di Aldo Giannulli e Librovisioni di Arduini, Barella e Simonelli).
Negli ultimi mesi, tuttavia, sono arrivati sugli scaffali due volumi, realizzati da prestigiose case editrici del Vecchio Continente (Cambridge Scholar Publishing e Peter Lang), che dedicano diverse pagine a un analisi articolata dei miei scritti all'interno di opere critiche sul giallo e il noir contemporanei.
In Uncertain Justice - Crime and retribution in Contemporary Italian Crime Fiction, Nicoletta di Ciolla dedica il capitolo Simone Sarasso and the Ethics of the Popular alle connessioni tra pop culture e il mio modo di raccontare la Storia. L'analisi è parecchio cazzuta e coglie il punto su molte questioni. Tante per darvi un assaggio, a pagina 67 Di Ciolla, Senior Lecturer in Italian presso la Manchester Metropolitan University scrive:

Giangiacomo Feltrinelli, in the character of
L'Editore, acts like Sylvester Stallone in Rambo escaping in a jungle and avoiding bullets shot at him by a James Ellroy character.

Il professor Claudio Milanesi dell'Université de Provence, nel saggio Simone Sarasso, Giangiacomo Feltrinelli e il New Italian Epic, contenuto all'interno della raccolta Memoria in Noir - Un indagine pluridisciplinare, a cura di Monica Jansen e Yasmina Khamal, spinge l'acceleratore sulla mitopoiesi dell'Editore.

Sono davvero lusingato di questi due contributi, usciti a così breve distanza dalle mie conferenze americane del novembre scorso. Sembra che il filo che mi lega ad alcuni ambienti accademici internazionali (Aix En Provence, York, Wellesley, New York, Toronto) crei piccoli circoli virtuosi.

E a proposito di cricoli virtuosi (e di ottime idee che restano in circolo), visto che di libri si parla e visto che viviamo in tempi bui, in cui strani figuri vorrebbero vederli ardere in delittuose pire sacrificali, non posso non citare lo straordinario intervento di Valentina Fulginiti - una talentuosissima dottoranda conosciuta proprio durante il mio recente soggiorno canadese ospite della University of Toronto - sulla questione #rogodilibri. Il post di Valentina, prontamente mirrorato su Giap! riassume la questione in modo impeccabile.

Libri, si diceva. Libri letti.
Ce n'è giusto un paio su cui vale la pena di spendere qualche riga:

Lapponi e criceti di Nicoletta Vallorani (Ed. Ambiente - Verdenero Romanzi) è un libro gustosissimo. A metà strada tra Pennac e Benni prima maniera, racconta la Milano dell'Expò e della selvaggia bolla edilizia attraverso la voce squillante di Zoe Libra, detective spazzina prima moribonda e poi morta del tutto, che si aggira in compagnia della sua curiosa famigliola d'un tempo in sembianze ectoplasmiche. Bei personaggi e bellissima scrittura, Lapponi e criceti è uno straordinario esempio di letteratura civile. E insegna una grande lezione a chi la penna o la tastiera la usa per mestiere: a volte servono parole leggere e storie volatili come fantasmi per prendere a schiaffi il reale. A volte una risata rifila cicatrici più profonde di un serramanico arruginito. Leggete di Zoe. E, se vi capiterà di passare per Milano, non guarderete più i cantieri che sfigurano la città con gli occhi di prima, ve lo assicuro.

Sopravvissuti di Matteo Cortini e Leonardo Moretti (Ed. Asengard) è un gioiello, puro e semplice. Un capolavoro di stile e ferocia che stravolge il genere survival zombie, ne ribalta le viscere dal profondo. Cortini e Moretti, autori del gioco di ruolo Sine Requie, da cui il romanzo trae ispirazione, assorbono tutti i topoi letterari e cinematografici sui morti viventi e li impastano con la calce viva del racconto di guerra. Il risultato è assolutamente abrasivo. Eccellente.
Potrei continuare a menarvela con sapide analisi letterarie, ma non è nè tempo nè luogo. Vi basti sapere che qua dentro ci sono nazisti, zombie, seghe elettriche (e che seghe elettriche!), ossa rotte, SAS, sangue a go go e persino qualche bella scopata. Non dovrebbe servirvi altro per fiondarvi in libreria, giusto?

Come sapete, la mia passione per il fumetto americano è parecchio radicata. Tipo gli arti meccanici del Dottor Octopus dopo il botto quantico...
Be', mai come di questi tempi ho avuto il piacere di leggere so many shining masterpieces.

Il quarto volume della serie SECRET WARRIORS è davvero un capolavoro. Duro e crudo, con un cuore spionistico al titanio. Fa il punto sull'onore, la guerra, il mondo di chi tira il grilletto e marcia in divisa. Chiude il ciclo di Hickman su Fury. E lo chiude coi fuochi d'artificio.

NO ESCAPE, l'ultimo hardcover di Cap, è ben fatto. Brubaker ha quasi esaurito le figurine dei supertizi del passato, ma continua a raccontare le loro storie con grande classe.

Per i collezionisti, e solo per i collezionisti, le due segnalazioni che seguono.
Sono usciti da qualche tempo questi tre volumi di cui ogni hardcore comic reader non dovrebbe fare a meno. Costicchiano, gente, che ve lo dico a fare, ma sono un fottuto investimento per il futuro: SI RIVALUTANO COME POCHI! Il primo volume di Spawn, acquistato pochi mesi fa per 150 dollari, ne vale già 600...
E poi, diciamocelo, quando li avrete in casa, non penserete più a ogni centesimo speso.
Spawn Origins Collection: Deluxe Edition Volume 1 signed & numbered (HC)
Spawn Origins Collection: Deluxe Edition Volume 2 signed & numbered (HC)
Marvel Golden Age Omnibus Vol.1 (HC)

Sul comodino ci sono un po' di libri che mi guardano. Tutti titoli interessanti su cui non vedo l'ora di avventarmi, tempo e lavoro permettendo.
Sono, nell'ordine:

L'Italia che legge
di Giovanni Solimine (Laterza), un saggio coi controcazzi sullo stato attuale dell'editoria italiana: cosa si legge, cosa si compra, cosa si stampa. E, soprattutto, chi legge cosa. Pare che sia molto divertente anche per chi non è del mestiere.
Il gran notturno di Jean Ray (Hypnos) è un classico dell'horror da recuperare. Ne hanno parlato assai bene su Carmilla.
La moschea di San Marco e La casa dell'Islam di Pierfrancesco Prosperi (Bietti) sono due romanzi ucronici i cui presupposti (l'islamizzaizone del nord-est nel prossimo futuro) apocalittici sono veramente gustosi. Prosperi e i suoi libri mi sono stati segnalati dal professor David Ward del Wellesley College (USA), a dimostrazione che la narrazione ucronica italiana ha percorso un sacco di strada e ha parecchio da dire anche oltreoceano.
Wolf Hall di Hilary Mantel (Fazi) è il vincitore del prestigioso Booker Prize edizione 2009. Il Guardian, di cui mi fido pochino, dice che questo libro "non conosce pari nella narrativa inglese". Il mio amico Davide - titolare della Libreria Therese di Torino - di cui mi fido abbestia, dice che è uno spasso e che mi piacerà assai. Effettivamente, dopo aver sbirciato un paio di pagine appena, ho una gran voglia di incominciarlo.

E per ora mi pare tutto, gente.
Un po' di carne al fuoco l'abbiamo messa. Leggete voi che leggerò anch'io. E poi, se vi andrà, ne riparleremo, sempre su queste frequenze.

P.S.
Quasi mi scordavo: ho appena finito di schedare una mezza dozzina di libri. In capo a qualche giorno, conto di finalizzare la scaletta e poi comincerò a scrivere il NUOVO ROMANZO.
Nel caso ve lo steste chiedendo: no, non è il terzo della trilogia. Quello lo comincio quest'estate.
Questo nuovo libro è qualcosa che non vi aspettate.
Qualcosa che nemmeno io pensavo di avere nelle dita. Una storia d'altri tempi.
Come dite: qualche indizio?
Quest'immagine vi dovrebbe dare un'idea abbastanza netta.

giovedì 30 dicembre 2010

Fine d'anno d'elenchi, chilometri e pagine

Buona fine e buon principio. Si dice così, no?
Il 2010 per il sottoscritto è stato un altro annus mirabilis, così come lo fu il 2006.
Nel 2006 uscì il mio primo romanzo, vinsi i mondiali (a dire il vero li vincemmo un po' tutti) e mi sposai con l'amore della mia vita, tutto nel giro di pochi giorni.
Quest'anno di romanzi ne sono usciti addirittura due, sui mondiali sorvolerei ma, notizia più importante, come tutti sapete sono diventato papà. Il che, di per sè, è un dato che manda la delusione mondiale in soffitta senza passare dal via.
Grande anno, dunque. Anno lungo e travagliato, dove si è fatto molto, molto si è letto e scritto e soprattutto molto si è viaggiato.
Da quando lavoro con Marsilio ho macinato diversi chilometri in giro per lo Stivale, l'Europa e il resto del mondo, per raccontare quello che faccio. Proprio in questi giorni stavo redigendo un elenco di tutte le date degli ultimi tre anni e ho scoperto che manca pochissimo a festeggiare la centesima presentazione (targata Marsilio. Del peregrinare precedente, ahimé, ho perso traccia...)
Quando sarà, statene certi, festeggeremo come si deve, e sarete tutti invitati per tempo!
Per ora, accontentatevi di dare un'occhiata alla strada percorsa fin qua da gennaio a dicembre. Nel 2010 il Dirty Trilogy (and more) Infinity Tour ha toccato le seguenti tappe:

06.01.10: Fahrenheit, Radio RAI 3

10.01.10: Libreria Lazzarelli, Novara

22.01.10: Sala Pina Rota Fo, Sartirana Lomellina (PV)

25.01.10: Novaradio, Firenze

30.01.10: Libreria Therese, Torino

03.02.10: Radio Popolare

06.02.10: Festival Nebbiagialla, Suzzara (MN)

13.02.10: CSA Pacì Paciana, Bergamo

25.03.10: Salle Mazenod, Aix-en-Provence, France

11.04.10: Biblioteca Comunale, Cerano (NO)

29.04.10: Fondazione Merz, Torino

30.04.10: Libreria Straffi, Viterbo

05.05.10: Nuova Accademia di Bella Arti – NABA, Milano

05.05.10: Circolo Arci Scighera, Milano

21.05.10: Circolo Arci XXV aprile, Novara

01.06.10: Radio Onda Rossa

01.07.10: Festival Orrori in Villa, Migliarino (FE)

31.07.10: Festival Una Torre di Libri, Torre Pellice (TO)

06.08.10: Reading d’autore alle Colonne, Milano

24.08.10: Festa Democratica, Vigevano (PV)

24.10.10: Libreria Lazzarelli, Novara

27.10.10: Radio Popolare Roma

29.10.10: Primaradio

09.11.10: Graduate Center, New York City, USA

13.11.10: Wellesley College, Boston, USA

17.11.10: University of Toronto, Ontario, Canada

23.11.10: Radio 101

01.12.10: Circolo Arci Officine Sonore, Vercelli

04.12.10: Siamo in onda, Puntoradio

11.12.10: Libreria Claudiana, Torre Pellice (TO)

13.12.10: IULM, Milano

16.12.10: Spazio MilanoNera, Milano

19.12.10: Circolo Arci Magnolia, Segrate (MI)


Sempre in tema di elenchi, che di questi tempi van tanto di moda, ne ho appena redatto un altro: quello dei libri letti durante questi dodici mesi da paura. Di primo acchito può spaventare per la mole, ma in realtà la maggior parte delle pagine elencate era piena di figure, dunque non crediate che io sia chissà che lettore forsennato. Ho pensato a lungo se chiudere l'anno coi consueti consigli letterari (cinque o sei libri che ho amato alla follia) oppure spiattellarvi nuda e cruda una lista di tutto ciò che mi è passato per le mani durante l'anno. Alla fine ho creduto migliore la seconda ipotesi: nei libri, come nella vita, c'è il bello e il brutto.
Accanto ad ogni titolo troverete degli asterischi. In barba alle classificazioni di anobii, il mio criterio nell'assegnazione del voto ad ogni libro è da intendersi come segue:

* fa cacare. Lasciate perdere.
** niente di che. Se avete dei soldi da spendere...
*** niente male. Compratelo, vi divertirete.
**** gran libro. Soldi ben spesi.
***** capolavoro. Da comprare assolutamente.
*****+ opera fondamentale. Non potete vivere senza averlo letto.

Ho diviso il lungo elenco in tre sezioni: Romanzi, Fumetti, Saggi. Come vedrete, nella lista dei romanzi ho inserito anche J.A.S.T. e SLITTAMENTI PROGRESSIVI DELLA RAI, dal momento che non solo li ho scritti, ma li ho letti e riletti così tante volte da saperli quasi citare a memoria. Dunque entrano di prepotenza nel novero delle letture 2010. Ovviamente non li ho votati, perchè quello, ça va sans dire, è un compito che spetta a voi e voi soltanto.

Romanzi


Sopravvissuti di Matteo Cortini, Leonardo Moretti ****

Delta blues di Kaizen ****

I traditori di Giancarlo De Cataldo *****

Il cimitero di Praga di Umberto Eco *

J.A.S.T.: Just Another Spy Tale di Simone Sarasso, Daniele Rudoni, Lorenza Ghinelli

Slittamenti progressivi della RAI, di Simone Sarasso

L'anno dell'uragano di Joe R. Lansdale ***

Il nemico: Romanzo eretico di Emanuele Tonon ***

La strada di Cormac McCarthy ****

Metro 2033 di Dmitry Glukhovsky ****

Il sangue è randagio di James Ellroy *

La pattuglia dell'alba di Don Winslow ***

L'uomo verticale di Davide Longo *****

Il Vangelo secondo Biff: Amico d'infanzia di Gesù di Christopher Moore *****

Non so che viso avesse: Quasi un'autobiografia di Francesco Guccini ***

Canale Mussolini di Antonio Pennacchi *****

Che la festa cominci di Niccolò Ammaniti ****

Carthago. Annibale contro Scipione l'Africano: Il romanzo di Roma II di Franco Forte **


Fumetti


The Losers Omnibus di Andy Diggle e Jock ****

Y: the Last Man, Vol. 1 di Brian Vaughan **

Y: the Last Man, Vol. 2 di Brian Vaughan **

Y: the Last Man, Vol. 3 di Brian Vaughan **

Watchmen di Alan Moore, Dave Gibbons *****+

The invincible Iron Man: World's most wanted Vol.1 di Matt Fraction ****

The invincible Iron Man: World's most wanted Vol.2 di Matt Fraction ****

Invincible Iron Man Volume 4: Stark Disassembled Premiere Hc di Matt Fraction ****

Ultimate Comics Iron Man: Armor Wars di Warren Ellis ***

Secret Warriors 3: Wake the Beast Premiere HC di Jonathan Hickman ****

Secret Warriors 2: God of Fear, God of War Premiere HC di Jonathan Hickman ****

Secret Warriors di Brian Michael Bendis, Johnathan Hickman ****

The Marvels Project di Ed Brubaker ***

Marvel 1985 TPB di Mark Millar ***

Kick-Ass di Mark Millar *****

Siege Premiere HC di Brian Michael Bendis *

Captain America: Two Americas Premiere HC di Ed Brubaker *

Ultimate Comics Avengers: Next Generation Premiere HC di Mark Millar ****

Secret Invasion di Brian Michael Bendis **

X-men noir di Dennis Calero, Fred Van Lente *

Punisher Noir Premiere HC di Frank Tieri, Paul Azaceta **

Captain America Reborn di Ed Brubaker ****

Captain America: Road to Reborn di Ed Brubaker *

The death of Captain America: The man who bought America di Ed Brubaker *****

Captain America: The man with no face di Ed Brubaker *****

The Death Of Captain America 2: The Burden of Dreams di Ed Brubaker *****

The Death Of Captain America di Ed Brubaker *****

Marvel 1602: New World/Fantastick Four Premiere HC di Greg Tocchini, Greg Pak **

Marvel 1602 di Neil Gaiman ****

Captain America by Ed Brubaker Omnibus, Vol. 1 di Ed Brubaker, Michael Lark, Marcos Martin *****

Invincible Iron Man, Vol. 1: The Five Nightmares di Matt Fraction *****

The Ultimates Omnibus di Mark Millar *****+

Iron Man: Extremis di Warren Ellis ***

Gamekeeper: Zanne e artigli di Andy Diggle, Mukesh Singh **

JLA: Libertà e giustizia di Alex Ross, Paul Dini **

100 Bullets - TP2: Seconda possibilità di Brian Azzarello ***

100 Bullets - TP1: Primo colpo di Brian Azzarello, Eduardo Risso **

Alias 1: Identità segrete di Brian Michael Bendis, Michael Gaydos ***

Scalped vol. 2: Casino boogie di Jason Aaron, R.M. Guéra ***

Scalped vol. 1: Nazione indiana di Jason Aaron, R.M. Guéra ***

The walking dead - vol. 6: Questa vita dolorosa di Cliff Rathburn, Robert Kirkman, Charlie Adlard ****

The walking dead - vol. 5: La miglior difesa di Robert Kirkman ****

The walking dead - vol. 4: La forza del desiderio di Robert Kirkman ****

The walking dead - vol. 3: Al sicuro dietro le sbarre di Robert Kirkman ****

The walking dead - vol. 2: Il lungo cammino di Robert Kirkman ****

The Walking Dead vol. 1: Giorni perduti di Tony Moore, Robert Kirkman **

War Stories di Garth Ennis, Gary Erskine, John Higgins, Carlos Ezquerra, … ***

303 di Jacen Burrows, Garth Ennis ***

Wolverine: Nemico Pubblico di John Romita Jr., Mark Millar ****

Resistance: Fall of man di Ramón K. Pérez, Mike Costa ***

Punisher: Born: 100% Marvel Ristampa di Garth Ennis ****

Marvel Zombies vs. Army of Darkness: L'Armata delle Tenebre di John Layman *

Marvel Zombi vol. 1: Fame insaziabile di Sean Phillips, Robert Kirkman *

Universo DC - Hitman vol. 3 di John McCrea, Garth Ennis ****

Universo DC - Hitman vol. 2 di John McCrea, Garth Ennis ****

Universo DC - Hitman vol. 1 di John McCrea, Garth Ennis ****

Il Cacciatore: Richard Stark's Parker di Darwyn Cooke ***

Faker di Jock, Mike Carey **

Incognito: Al di sopra delle regole di Ed Brubaker, Sean Phillips ***

The Punisher Max vol. 11: La Lunga e Fredda Notte di Howard Chaykin, Goran Parlov, Garth Ennis ***

The Punisher Max Vol. 12: Valley Forge, Valley Forge ***


Saggi


Il libro nero della RAI di Loris Mazzetti **

La TV che non c'è: Come e perché riformare la Rai di Gilberto Squizzato ***

La piovra Rai: Sprechi, vizi e privilegi della televisione di Stato di Denise Pardo ***



Siamo davvero arrivati in fondo, gente. L'anno è vecchio finito e quello nuovo bussa alla porta. Porterà con sè un sacco di sorprese, chilometri e nuove pagine da leggere e scrivere, ne sono certo. Per il momento, però, godiamoci le ultime scintille del 2010, e prepariamogli un commiato degno di un annus mirabilis...
Auguri a tutti. Di cuore.