In principio era il caldo. Quello infernale, torrido, che fa sudare senza nemmeno muoversi. Quello dell'estate 2003, per intenderci. Ha colpito duro per qualche giorno, ma per fortuna è passato: mentre scrivo, nel mio studio ci sono appena 26 gradi e un modesto 20% di umidità.
Poi c'è stata la formattazione.
Il passaggio dall'amato XP al temuto Windows 7, lo sradicamento furibondo e selvaggio di programmi e impostazioni, il backup dei dati (su cinque supporti diversi e in parte anche on line, perchè non si sa mai...), la riconfigurazione, il timore (atavico) di aver dimenticato qualcosa...
Passata anche quella, se Dio vuole. Sono fuori dal tunnel da poche ore e navigo ancora a vista (con la minuscola, mi raccomando. Quando si parla di sistemi operativi è un attimo prendere un abbaglio...)
Infine, ci si mette di mezzo il lavoro.
Anche lui frenetico al limite della paranoia...
Insomma, non vai nemmeno in vacanza. Ce lo vuoi dire o no il perchè di questa latitanza? (si noti la rima...)
La questione, come ero solito dire quando andavo all'università, è complessa (leggi: ci sono un sacco di scuse buone), ma stringi stringi il motivo è che il tempo è poco, pochissimo.
E questo succede perché:
1. In cantiere ci sono due libri nuovi e una graphic novel da scrivere, un libro in uscita (a ottobre) di cui stiamo rileggendo le bozze e un altro libricino già sulla rampa di lancio (a novembre in libreria), un'antologia da curare e un romanzo che sta per trovare la sua collocazione.
2. E questa è la ragione più importante: a settembre divento papà.
Dunque occorre un po' di tempo per riorganizzarsi... e finisce che si trascura il blog.
Mica lo faccio apposta, è che le giornate hanno solo ventiquattr'ore e si fa quel che si può.
Tanto per capirci, ecco la mia giornata tipo.
Al mattino (che inizia molto presto. Non è raro che alle sei e mezza, complice il caldo e la mia dannata insonnia senile, sia già in piedi) in genere lavoro alla sceneggiatura di SOLDATO REGIO. (A proposito, rifatevi un po' gli occhi con qualche tavola: date un'occhiata qui, qui e qui.)
A dire il vero, tre giorni a settimana, trovo anche il tempo (all'alba o giù di lì) per fare un po' di moto: cammino quattro chilometri, faccio qualche esercizio per la schiena (sempre più a pezzi).
No, non preoccupatevi, non mi è venuta la fissa della linea (la lancetta della bilancia è sempre fiduciosamente oltre la tacca del quintale): si chiama PREVENZIONE INFARTI...:-)
Considerando quanto mangio, bevo e fumo, avendo avuto la pazza idea di mettere al mondo un pupo cerco di mantenermi pronto e scattante per le notti insonni, il cambio pannolini, i rally in passeggino et similia)
Dopo il tapis roulant e una bottarella di sceneggiatura c'è giusto il tempo per controllare la posta (l'arcinoto "tempo delle mail"...) e poi è ora di pranzo.
Doverosa pennichella di un'oretta almeno (non è che ho scelto di fare lo scrittore per ammazzarmi di lavoro... per tanto così andavo a fare i turni alla DeAgostini...;-)) e poi sotto con le attività del primo pomeriggio: correzione bozze, perfezionamento scalette, strutture, idee, studio personaggi, documentazione, qualche pagina di avvicinamento.
Finchè non scattano le sei e mezza e inizia la seconda parte del pomeriggio, completamente dedicata al nascituro. Oddio, non è che passi il tempo a parlare alla pancia di mia moglie (ho già la mia con cui converso amabilmente da anni): piuttosto sbrigo qualche commissione, monto lettini, compro tettarelle, allestisco fasciatoi, dipingo la stanza (il che non è perfettamente vero: chiamo l'Ivano perchè dipinga la stanza...), trasloco pezzi di casa da qui a lì. Già, non vivendo a Wayne Manor, l'arrivo del nano ha comportato un discreto stravolgimento: il mio studio è finito in sala per fare posto alla stanza del pargolo. La quale, essendo stata fino a ieri dimora di libri, computer, appunti ed altre amenità, ha bisogno di qualche tocco sapiente (e un quintale di decalcomanie di SpongeBob) per accogliere come si deve il suo futuro inquilino.
Pare che il Sarassino sia un maschietto e si dovrebbe chiamare Alberto.
Il condizionale è d'obbligo: per quanto io abbia piena fiducia nella scienza medica e nell'oscura e mistica arte dell'ecografia, il mio incubo ricorrente è quello di allestire fino all'ultimo dettaglio una stupenda cameretta azzurra, con tanto di lettino blu oltremare, copertine turchese, lampada a forma di pinguino celeste (sì, nel mio mondo è pieno di pinguini celsti, ok?), tavolinetto Ikea Mammuth in tinta, armadio pendant, per poi vedermi sorridere dall'ostetrica ebbra di gioia neonatale mentre esclama senza pudore: COMPLIMENTI! è UNA FEMMINUCCIA!
Non ridete. E' già successo, può succedere ancora.
Ecco perchè io lavoro a sopracciglia arcuate e sonnecchio con un occhio aperto.
La sera, stremato, ho giusto il tempo per leggiucchiare qualcosa di tosto (smettetela di perdere tempo, rompete il salvadanaio e acquistate l'intero ciclo di CAPTAIN AMERICA di Brubaker. Lo so, ve la meno da mesi, ormai, ma è davvero irrinunciabile. E' il fulcro dell'epica americana contemporanea - ne parlerò in USA e sto anche per scriverci un saggio - e non leggerlo è un sacrilegio. Se proprio non ce la fate a smazzarvi l'inglese, acchiappatevi le traduzioni italiane, cominciando da qui.), magari sbirciare qualche serie tv (ultimamente mi è presa la fissa per le stucchevoli commediole WASP. Assolutamente impagabili) e crollare esausto.
Il 2010, così come lo fu il 2006 (matrimonio, vittoria dei mondiali, pubblicazione del mio primo romanzo), si sta dimostrando un grande anno per il sottoscritto.
Alberto dovrebbe arrivare il 21 di settembre (e, per quanto mi riguarda, sarà di sicuro la top issue).
A ottobre (non so ancora quando, ma a breve sarò più preciso) uscirà per Marsilio J.A.S.T., la prima serie TV su carta. Come sapete, si tratta di un lavoro a sei mani. Le altre quattro appartengono al mio socio Daniele Rudoni e alla giovane e talentuosa Lorenza Ghinelli.
A novembre (anche qui la data è incerta, ma sarete informati non appena ne saprò di più), per i tipi di Effequ, sarà in libreria SLITTAMENTI PROGRESSIVI DELLA RAI, un folle romanzetto (centocinquantamila battute) sul passato, sul presente e soprattutto sul disastroso futuro della TV di Stato. Il tutto raccontato alla mia maniera, ça va sans dire: Fernando Quatraro, l'editore, dopo averlo letto l'ha definito
Un romanzo grottesco e spietato, a metà strada tra THE BIG KAHUNA, THE RUNNING MAN e un dialogo platonico!
Di recente è uscito un mio racconto intitolato TERRA! nell'antologia ASSEDI E PAURE NELLA CASA OCCIDENTE (Senzapatria Editore), curata dall'ottimo Carlo Cannella. Il racconto parla del concetto di italianità e della sua progressiva svalutazione nel corso delle epoche.
Con l'anno nuovo dovrebbero arrivare un sacco di sorprese: SOLDATO REGIO (ma toccherà aspettare ottobre, novembre), TERRA DI NESSUNO (che proprio in questi giorni sta trovando una collocazione editoriale) e un'ANTOLOGIA curata dal sottoscritto e da un autore di razza (e lungo corso. La cui identità, al momento, è ancora top secret) che raccoglie racconti inediti dei migliori scrittori italiani e che ridisegnerà, di fatto, il passato e il futuro della nostra storia patria. L'antologia è in cerca di editore: stiamo valutando alcune proposte; non appena sarà stata fatta una scelta, ve lo prometto, sarete i primi a saperlo.
C'è in ballo anche la questione TV: come sapete, io e Daniele Rudoni abbiamo scritto un soggetto per una serie televisiva da prima serata, per una delle maggiori case di produzione italiane.
Siccome il progetto è ancora in fase di pre-produzione, non possiamo sbottonarci più di tanto. Vi basti sapere che si tratta di una serie poliziesca di dodici episodi intitolata (presumibilmente) IL CACCIATORE e che molto probabilmente andrà in onda nel 2011.
E questo è tutto, gente.
Spero che gli aggiornamenti abbiano stuzzicato la vostra curiosità.
Prometto solennemente, durante il mese d'agosto, di pubblicare la classica track list con le letture estive. Voi godetevi l'estate. Io sorveglierò il forte in vostra assenza.
Vaya con Dios!
domenica 25 luglio 2010
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