domenica 30 marzo 2008
La cronaca di Cartoomics e il lavoro di Marco Amici (che, nel tempo libero, ha pure recensito CDS)
Giornata splendida quella di ieri. Splendida e massacrante.
Si vede che nè io nè il vecchio Rudoni abbiamo più il fisico per la fiera.
La cronaca del nostro passaggio a Cartoomics, ospiti dello stand di lulu.com, vorrebbe essere ricca di particolari enogastronomici o di viaggio, come di solito lo sono i miei resoconti di trasferta.
Tuttavia, questa volta, non c'è moltissimo da raccontare: quaranta minuti senza traffico da Novara a Milano, un panino superzozzo con wurstel e crauti a metà giornata (ché, senza wurstel e crauti, la fiera non e fiera...), diverse birre (il Salone del Fumetto era in bundle con quello della birra...), ritorno che era già buio.
Eccezionali, invece, la compagnia e l'atmosfera della covention.
Cristina ed Eleonora, le padrone di casa di lulu.com sono state davvero gentilissime e ci hanno messo a nostro agio da subito. Mentre Daniele realizzava splendidi disegni per il pubblico, io scarabocchiavo e impreziosivo i suoi capolavori con delle sapide citazioni.
Sono passati a trovarci diversi amici, ma tre su tutti meritano una citazione: Valeria e Davide (foto) ,che dopo il volo radente in Fiera ci hanno anche ospitati a cena a casa loro, e Massimo (di lui nessuna foto, mannaggia), fan di UWS e orgoglioso membro della sezione WWIII.
Gran bella giornata, insomma.
Di palo in frasca, passo all'altra metà del titolo del post, ossia a Marco Amici.
Marco è uno studioso, è giovane e ha un grande talento.
Nei suoi testi critici ha sviscerato diverse questioni relative alla narrativa giallonera dei nostri tempi.
Memorabile è il suo saggio sui Wu Ming (La narrazione come mitopoiesi secondo Wu Ming), già segnalato dal quintetto dei bolognesi senza volto come uno dei lavori più completi scritti su di loro.
Ho conosciuto Marco a Marsiglia, in occasione del Convegno internazionale "Il romanzo poliziesco, la storia, la memoria" che si è svolto il 6, 7 e 8 marzo 2008.
A Marsiglia Marco ha presentato questo testo, intitolato Noir su noir: Romanzo criminale e la storia criminale. L'intervento, che sarà pubblicato negli atti del Convegno, potete leggerlo in anteprima qui.
Marco, nonostante i plurimi impegni in giro per l'Europa, ha trovato il tempo di scrivere una recensione di CONFINE DI STATO, apparsa di recente su romanoir (la trovate in basso, alla voce letture noir, nell'homepage del sito).
Colgo l'occasione per ringraziarlo e rinnovargli i complimenti per il suo lavoro.
venerdì 28 marzo 2008
UWS a Cartoocomics e Confine di Stato al'università
Domani, sabato 29 marzo, io e il mio socio Daniele saremo ospiti dello stand di Lulu.com a Cartoocomics, l'annuale fiera del fumetto di Milano che si tiene a FieraMilanoCity (padiglione 10).
Dal mattino sino a sera saremo a disposizione del pubblico per realizzare tavole in esclusiva e parlare di UNITED WE STAND.
Siamo onorati che Lulu ci abbia invitati e vi aspettiamo numerosi.
E di UWS, di recente, si è parlato anche all'università. Nella fattispecie, in uno degli atenei più prestigiosi d'Italia: l'Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano.
La dott.ssa Claudia Zanchi (dottoressa da meno di ventiquattrore. A proposito: complimenti!) ha discusso proprio ieri la sua tesi in Economia e Management per le Arti, la Cultura e la Comunicazione dal titolo La promozione dei nuovi autori: il caso dell'editoria libreria. Al capitolo 6 si parla del sottoscritto e del nostro progetto di graphic-net novel. Il capitolo è qui. Colgo l'occasione per ringraziare Claudia per averlo reso disponibile alla consultazione.
Restiamo in ambito universitario: negli ultimi mesi sono usciti diversi interventi accademici sul mio lavoro. In gennaio il professor David Ward del Wellesley College (U.S.A.) ha pubblicato un intervento su CONFINE DI STATO e sui romanzi del maestro De Cataldo nel Journal of Modern Italian Studies. Il microsaggio, in lingua inglese, lo trovate qui.
Del convegno di Marsiglia ed Aix-en-Provence avete letto su queste pagine alcuni giorni fa.
Vi ho svelato i retroscena della trasferta francese, ma nulla è trapelato su quel che si è detto durante i diversi incontri all'università.
Pubblico, finalmente, il mio contributo al convegno (qui) in bundle a quello di Domenico Guzzo, un giovane storico che ha scavato a fondo nel mio romanzo d'esordio. Il suo pezzo, intitolato Storia, Storiografia e Letteratura: l'arte come frontiera proattiva dell'intus legere, è qui.
Buona lettura!
sabato 22 marzo 2008
Vive la France! (Il reportage): cronaca molto poco seria parte due
Giorno 2 (venerdì 7 marzo)
Sveglia non proprio all’alba e gran comodità. Niente gita ad Aix: venerdì il Convegno si sposta a Marsiglia, il che vuol dire esattamente al pian terreno dello stabile in cui io e Ste alloggiamo.
La mattina, più o meno, si tiene botta. Nonostante la maggioranza di interventi in francese e il peso del sonno arretrato.
Dopo un succulento pranzo a base di vino e tartine (in Francia si mangia così, che volete?), la lusinga della pennica è troppo forte. Con la scusa della voce da risistemare (venerdì ero completamente afono, e alle 18.00 era previsto un mio intervento) salgo “un attimo” a leggere due pagine di La vita secondo il Grande Lebowski (fate un favore alla vostra libreria: comprate questo libro. Darà un tono all’ambiente).
Non vado oltre la decima riga e rimango tra le braccia di Morfeo fino alle 16.30 (minuto più, minuto meno).
Arrivano le 18.00 e la mia voce non assomiglia più a quella di Darth Vader; decisamente ricorda quella di Claudia Cardinale (o di Patty Smith, fate voi…).
Nonostante la gutturalità che mi pervade, riesco a discutere di linguaggio, Jean Jacques Annaud e Marsellus Wallace. Applausi e molta solidarietà per il povero italiano malaticcio.
Dante e Giampaolo fanno due interventi davvero insuperabili, dandomi parecchia biada.
Tutto finito alle sette e mezza: tutti in macchina verso Aix per una magnata in grande stile.
A tavola siamo io, Ste, Domenico Guzzo, Alessia e Marco, due ricercatori simpaticissimi conosciuti al Convegno. La conversazione e il ristorante sono splendidi. Splendido è anche il fatto che paga l’Università.
L’unica cosa che non ci convince è il menu.
Per carità: se dicessi di aver mangiato male, direi una gran balla.
Tuttavia quattro gamberetti in salsa soia, un cavolo ripieno di carne macinata e una fetta di tiramisù non sono esattamente il mio ideale di cena. Ottimo (e abbondante) il rosso d’accompagnamento.
Dopo cena, tutti a nanna.
Giorno 3 (sabato 8 marzo)
Sole e cielo terso alle dieci di mattina, la voce quasi tornata al suo posto. E qui si pone il dilemma: dirigersi di nuovo verso l’aula e il Convegno ad Aix, oppure gozzovigliare in giro per Marsiglia?
Che ve lo dico a fare? I due pessimi elementi piemontesi, dopo breve consultazione (Io: “Convegno?” Ste: “Naaaaaaaaaaaaaaa!”) si fiondano a far colazione, dopodiché si perdono per le vie di Marsiglia.
Non so dirvi di preciso cosa si è visto (la cattedrale e il vecchio porto di sicuro, per il resto non saprei…), ma ricordo perfettamente profumi e sensazioni: bambini che giocano a calcio sotto una struttura anni Cinquanta che sembra un tempio greco. Un suq a due passi dall’arco di trionfo (sì, c’è un arco di trionfo anche a Marsiglia…), i magazzini Lafayette e le guinness (diverse guinness a dirla tutta…) in un Irish Pub dove proiettavano Scary Movie 4 senza sonoro.
Giornata splendida.
All’alba delle sei e mezza chiamo Claudio Milanesi. Gli dico che stiamo andando a Aix per salutarlo e ringraziarlo. Non sembra scocciato dalla nostra assenza, anzi. Lui e Chiara Milanesi approvano di gusto la nostra fuga dal convegno e si finisce per andare a cena tutti assieme.
Il “tutti” include Giampaolo Simi e un paio di suoi amici, Ugo, Micheal e molte altre persone (ricercatori, professori, gente simpatica) di cui non ricordo il cognome.
Si mangiano fois gras (povere oche… Ma che bontà…), salmone e mousse al cioccolato e si parla di Brigate Rosse, del Congo, di Ibiza negli anni Settanta e di Giuseppe Genna.
Il tutto innaffiato dall’ottima birra della casa.
Alla fine ci si saluta con molta tristezza, ripromettendoci di vedersi al più presto. Ste lascia a Claudio il link al myspace del suo gruppo, i Punk’o’mat e via di nuovo verso Marsiglia.
Giorno 4 (domenica 9 marzo)
La lunga strada (500 km) verso casa. A farci compagnia, ancora una volta, Morandi e Bille Joe Armstrong.
Si cena con le gambe sotto il tavolo della cucina e si dorme nel proprio letto.
lunedì 17 marzo 2008
United We Stand: arriva il primo numero variant
Come nella migliore tradizione dei comics d'oltreoceano, anche il nostro UWS esce in una versione speciale. Da oggi è disponibile la versione VARIANT di ARMAGEDDON (la trovate qui).
La splendida copertina, opera di Sara Prina, non è l'unica differenza dell'edizione speciale. In coda al fumetto troverete cinque pagine di contenuti speciali.
Se invece volete conoscere ogni dettaglio della creazione della nuova copertina, non avete che da cliccare qui. Apre oggi la sezione SECRET FILES sul sito di UWS. Una vera finestra sull'officina grafica del nostro progetto.
Nel primo intervento, Daniele "seziona" la copertina di Sara e svela alcuni trucchi del mestiere.
In chiusura, una segnalazione importante: di UWS si parla anche sull'ultimo numero di GIAP, la newsletter aperiodica di casa Wu Ming. Qui il pezzo.
Buona lettura!
sabato 15 marzo 2008
Vive la France! (il reportage): cronaca molto poco seria di quattro giorni oltralpe…
Il ricordo, come del resto ho raccontato a Marsiglia e a Aix, è roba deperibile, e a sei giorni dal rientro già si rischia di perdersi qualche particolare per strada.
L’unica scusante (capirai…) è il superlavoro: credo che questo sia davvero uno dei periodi più intensi dell’anno (per una serie di pericolosi accavallamenti di progetti). Tanto per darvi un’idea: sono tornato domenica; ho avuto un minuto per disfare la valigia solo mercoledì…
Ma ora bando alle ciance lamentose e, come nella migliore tradizione dei racconti di viaggio sarasseschi, vediamo di andare con ordine.
Giorno 1 (giovedì 6 marzo)
Partenza da Novara all’alba, carico come un asino: indeciso se portarmi la t-shirt o la tuta da sci – A Marsiglia ci sono 20 gradi tutto l’anno!, così diceva la signora dell’Istituto di Cultura Italiana. Mentre le previsioni continuavano a segnalare 4 gradi di minima e 5 e mezzo di massima… - ho optato per un ingombrante misto griglia. Volo in direzione Vercelli a raccattare il savio dottor Boda e non sono neanche le sette.
Stefano, giornalista, gigione e amico da una vita (il migliore degli amici, si diceva una volta) si fa attendere qualche minuto, e poi si presenta con un cumulo di valigie che il mio set di bagagli stile Barbie in viaggio di nozze gli fa una pippa.
Carichiamo come possiamo e scateniamo i poderosi 85 cavalli della Modus verso il mare.
In viaggio si ascolta un micidiale mix di Gianni Morandi, Green day, Renato Zero e Dropkick Murphys (a proposito, procuratevi il loro penultimo album, The Warriors’ code: ascoltatelo una volta e non potrete più farne a meno). Nonostante tutto, verso l’ora di pranzo siamo sani e salvi a Marsiglia.
Posiamo le valigie e cerchiamo qualcosa da mangiare.
Ora, vuoi che un po’ io e Ste sembravamo Totò e Peppino nella famosa scena del noio vulevan savoir (io non parlo una parola di francese, lui: insomma…), vuoi che l’ora era tarda e la fame fuori controllo…
Siamo andati a mangiare una pizza.
Lo so, lo so… Non si mangia la pizza in Francia e non si ordina il caffè pensando che assomigli a quello che ti servono ai Tribunali a Napoli.
Che volete ffa? Una leggerezza. Ad ogni modo, dall’esperienza abbiamo imparato che la pizza marsigliese ha tre ingredienti fondamentali: Emmenthal, olive nere in salamoia e acciughe. La margherita, in Francia, è così. Se volete aggiungerci altro (compresa la mozzarella), liberissimi. Sappiate però che il prezzo salirà sostanziosamente dagli 11 euro di partenza…
Una tragedia. Satolli e bastonati inforchiamo ancora la voiture direzione AIX-EN-PROVENCE.
Il mio intervento all’Università è previsto per le 16.30.
Sono le 16.00 e siamo in strada, pressoché a secco.
Dopo i primi attimi di panico, l’illuminato navigatore satellitare (che oltre a conoscere l’ubicazione di tutti gli autovelox francesi conosce anche il nascondiglio segreto di ogni pompa di benzina) ci traghetta da Sayd il benzinaio (ho la ricevuta, si chiamava proprio così…) che rifornisce sornione il giusto mezzo (a quattro ruote).
Delirio per il parcheggio all’Università e in men che non si dica sono seduto con Giampaolo Simi e Dante Liano a discutere di memoria, romanzo giallo e storia contemporanea di fronte a un uditorio splendido.
Come al solito, non vi tedierò con annose questioni accademiche (prima o poi voglio pubblicare un paio di interventi del Convegno. Così potrete farvi un’idea della pletora di idee interessanti che sono venute fuori in quei giorni), ma ci tengo ad annotare un paio di verità indiscutibili:
- Claudio Milanesi e Chiara Bassi (organizzatori del Convegno) sono persone splendide e mi hanno fatto sentire a casa.
- Giampolo Simi è un fico e la sua compagnia è stata piacevolissima
- Dante Liano (autore guatemalteco di lungo corso) incarna la miglior esperienza di letteratura live che il sottoscritto abbia mai ascoltato. Sarei stato a sentirlo per ore.
- I ricercatori italiani all’estero sono giovani e preparatissimi. Altro che bamboccioni…
- Se andate in Francia, assicuratevi di conoscere qualche rudimento di francese.
Sì, perché il convegno era trilingue (italiano, francese, spagnolo), io decisamente no. Per cui, durante gli interventi in transalpino, io assumevo costantemente un’espressione (peraltro assolutamente poco credibile) a metà tra l’onirico e il profondamente interessato. Ma, di fatto, mi sono perso gran parte di ciò che si è detto.
Alla sera la mia voce (già pesantemente provata dal vento di Maestrale) era del tutto scomparsa.
La cena al ristorante corso (in compagnia dell’ottimo Domenico Guzzo, giovanissimo ricercatore di Palinuro che ha fatto un bell’intervento su CONFINE) me la sono goduta pochino. A letto presto con 400mg di antinfiammatorio in corpo.
Fine prima parte.
Seguirà cronaca dei giorni rimanenti.
Se volete un'altro punto di vista sulla Francia, i francesi e il nostro viaggio, cliccate qui.
lunedì 10 marzo 2008
Tornato dalla Francia: trasferta spettacolo e una montagna di lavoro ad attendermi...
Atmosfera stupenda nonostante il clima polare: ad Aix e Marsiglia si è detto e fatto molto.
Come di consueto, ne renderò conto al più presto, in un lungo post-cronaca.
Al momento, però, sono imballato dal superlavoro che ho lasciato a languire in quel di Novara mentre gozzovigliavo allegramente oltralpe.
Abbiate pazienza e intanto gustatevi il profilo del caro vecchio Sterling, caricato oggi pomeriggio su UWS (qui)
mercoledì 5 marzo 2008
Viva la France! Il Sarassone live in terra straniera
Domani a quest'ora sarò in viaggio. Destinazione: Marsiglia. L'Università di Aix-en-Provence e l'Istituto di Cultura Italiana di Marsiglia mi hanno invitato all'annuale convegno sul noir organizzato dal professor Claudio Milanesi. Tema dell'incontro di quest'anno: "Giallo, storia e memoria".
Col tema ci vado a nozze.
Insieme a me (ma lo dico a bassa voce, vuoi mai che capiti qualcosa...) Giampaolo Simi.
Forse (e dico forse) è la volta buona che ci s'incrocia (non aggiungo altro sul milione di volte che avremmo dovuto essere ospiti insieme e per un motivo o per l'altro uno dei due ha marcato visita...)
Al mio ritorno, come di consueto, maxicronaca della 4 giorni d'oltralpe (avete capito bene: vado a spararmi quattro giorni quattro di Cote d'Azur...).
Intanto, però, un paio di segnalazioni, direttamente dal passato.
Ricordate che tempo fa mendicavo due recensioni di Confine che mi ero perso?
Grazie alla mia amica Lara, eccole, finalmente. Qui trovate il pezzo di Zandel uscito sul Corriere del Mezzogiorno a gennaio. E qui il pezzo di Luca Ottolenghi per Rolling Stones.
Au revoir!
Piesse: quasi mi dimenticavo... Sempre in questi giorni è uscita un'intervista al sottoscritto per Thriller Magazine. Intervista molto spassosa, confezionata da quel geniaccio di Smocovich. Se volete conoscere abitudini alimentari e scrittorie del vostro autore over 100 preferito, non avete che da cliccare qui.
In chiusura, una micro recensione para fumettistica su Confine firmata Nero.
sabato 1 marzo 2008
Dai e dai, vedi che lo colmiamo 'sto gap di comunicazione...
Che avesse un sacco di difetti, ma non certo quello della comunicazione.
Lui, per esempio, quando era ora di votare, il suo nome lo scriveva grande grande sul simbolo.
Noi ci presentavamo con cinque figurine (l'ulivo, l'asinello, la falcettina, il martelletto, ecc...) e nemmeno su una c'era scritto Prodi.
Lui che aveva i cartelloni del Presidente Operaio (che saran stati pure sopra le righe - a dirla tutta una gran cagata - , ma ce li ricordiamo tutti, ad anni di distanza...), noi i manifesti stile corazzata Potemkin.
Mi sa che è finita un'era. E col buon Walter ne inizia un'altra (almeno in tema di comunicazione).
Guardate un po' qua se 'sto video non va al punto...
Confesso che a me e alla mia signora, a momenti, ci scappa la lacrimuccia.